CIVITAVECCHIA – Le banchine dei porti di Civitavecchia e di Gaeta potrebbero contribuire ad aumentare i contatti tra imprese di Italia e Tunisia. Una delegazione tunisina, infatti, ha fatto visita ai Porti di Roma e del Lazio, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni commerciali con Roma, il Lazio e l’Italia.
Punta di diamante dei manager tunisini presenti erano Mehdi Ben Gharbia, importante imprenditore del paese nordafricano, deputato, ex ministro del governo fino al 2018 e attivo nel settore cargo aereo e marittimo, e Mourad Fradi, Presidente della Camera Italo Tunisina.
Scopo della visita è quello di allacciare relazioni ancor più strette con aziende italiane tramite i porti del Lazio, con opportunità quindi sia per le imprese del centro-sud Italia sia per quelle tunisine.
A fare gli onori di casa, il management Intergroup con il fondatore Nicola Di Sarno e con il direttore generale del gruppo Riccardo Sciolti. Nel corso della visita i manager italiani hanno accompagnato la delegazione tunisina in visita ai porti di Civitavecchia e Gaeta, coi quali sono state gettate le basi per un possibile futuro gemellaggio.A Gaeta hanno poi visitato le attigue strutture logistiche Intergroup, oltre ad un incontro con le Istituzioni, nella persona del sindaco Mitrano. Mehdi Ben Gharbia ha valutato molto positivamente gli investimenti che sono stati fatti nello scalo del sud Pontino, che hanno permesso il dragaggio dei fondali antistanti le banchine e l’allargamento della superficie delle banchine stesse, in grado di gestire la movimentazione di più navi contemporaneamente.
L’incontro appena concluso potrebbe rappresentare un importante trampolino di lancio per i porti di Civitavecchia e di Gaeta e un ancor più importante volano per le imprese di Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise e Campania, che troverebbero in questi due terminal gli sbocchi fondamentali per incrementare il proprio export di beni e servizi verso la Tunisia e verso i paesi confinanti di Libia e Algeria. Per avere accesso ad una gamma di naviglio più ampia i dragaggi vanno però completati rapidamente portandoli a -12mt con rapidità ed anche i lavori di accesso al porto e alla città di Gaeta, in stato di degrado da quasi 24 mesi, terminati al più presto.
Anche secondo le istituzioni Tunisine c’è la necessità che siano realizzate infrastrutture che qualifichino il porto, attraggano in modo continuativo traffici ad alto valore aggiunto ed occupazionale e creino attività complementari, sia lavorazioni sia di filiera oltre al semplice imbarco e sbarco. Come ad esempio moderni terminal Multipurpose che possano portare il porto di Gaeta a competere con i grandi porti nazionali ed internazionali.
Intergroup ha presentato proprio in tal senso all’Autorità di Sistema Portuale già nell’Ottobre 2018 un progetto che prevede investimenti per oltre 30 milioni e che rappresenta un’importante opportunità di sviluppo del comprensorioAttualmente, l’Italia è il secondo partner commerciale della Tunisia: quest’ultima esporta annualmente in Italia beni per circa 2,54 miliardi di euro e ne importa per 2,95 miliardi.