Bruxelles– Il fascicolo Fincantieri – STX è osservato dall’Antitrust europea per volontà del presidente francese Macron, dopo l’intesa dello scorso novembre sul controllo italiano del colosso mondiale della cantieristica navale. La telefonata di Mattarella al presidente francese Macron forse è stata foriera di chiarimenti politici, portando il “sereno” su tutti i fronti? Speriamo di sì.
Infatti, non si comprende il perché di sbarrare la strada burocraticamente – in Commissione Ue antitrust – a un’operazione, quella di Fincantieri – STX, con tutte le caratteristiche europee tali da permettere il rafforzamento industriale di un gruppo di rilevanza mondiale. Non ci possiamo permettere una competizione agguerrita da parte dei cantieri navali asiatici, se l’Europa degli Stati e dei Popoli vuole ritornare a essere competitor importante in un settore così delicato come quello della cantieristica navale mercantile e militare.
Fincantieri è uno dei più importanti complessi cantieristici al mondo e il primo per innovazione e diversificazione; il gruppo progetta e costruisce navi da crociera, navi militari, offshore, navi speciali e traghetti innovativi e mega-yacht oltre ad essere impegnato nella riparazione e trasformazione di flotte navali. Il suo punto di forza sono le navi da crociera, dove vanta una quota di mercato mondiale del 40%. Poche settimane fa l’americana Norwegian Cruise ha confermato un ordine da un miliardo di dollari per due navi. STX è grande circa un terzo di Fincantieri (fattura 1,5 miliardi di euro contro i cinque mld circa del gruppo italiano), ma ha una forte presenza nelle navi da crociera: insieme i due gruppi arriverebbero al 60% del mercato mondiale.
Considerazioni– L’Antitrust Ue, giorni addietro, ha bloccato il progetto di fusione tra il gruppo francese Alstom e il tedesco Siemens, due colossi del settore ferroviario. La motivazione è stata che la fusione avrebbe minacciato la libera competizione nei mercati europei dei treni ad alta velocità e ai sistemi di segnalazione sulla mobilità ferroviaria.
Qualche burocrate europeo si affanna a paragonare questo caso a quello di Fincantieri/STX! Pura “propaganda politica” in vista delle prossime elezioni europee, anche perché i due casi sono differenti e differenti sono le aree dei rispettivi mercati. Per il settore dell’alta velocità, l’Antitrust ha rilevato una minaccia all’interno dell’Unione e le motivazioni espresse dalle aziende franco/tedesca non sono sufficienti a garantire l’operazione di fusione.
Non esiste oggi un concorrente asiatico da giustificare la creazione di un competitor europeo delle ferrovie. Diverso è il caso dei cantieri navali. L’acquisizione dei cantieri francesi da parte di Fincantieri ha un mercato a valenza globale e non riguarda solo il contesto europeo. Infatti, l’attività della cantieristica navale ha una dimensione geografica mondiale; un insieme che va dalle navi da crociere alle navi militari con una visione molto allargata; per cui l’Ue dovrebbe favorire un competitor europeo della cantieristica per combattere una concorrenza proveniente da operatori di altri continenti e senza posizioni dominanti nel mercato interno europeo.
Premier Conte– Dopo l’intervento al Parlamento Ue del presidente del Governo italiano, Giuseppe Conte alla stampa ha commentato il caso Fincantieri – STX: “Io dico che la fusione è perfettamente compatibile con le regole europee. Rispettiamo le prerogative della commissione Ue nella valutazione, ma allo stesso tempo ci aspettiamo che la fusione abbia semaforo verde perché è pienamente legittima”.