GENOVA – E’ stato un anno a due velocità per il porto di Genova danneggiato pesantemente dal crollo del ponte Morandi ad agosto e in parte per quello di Savona-Vado rallentato dai danni delle mareggiate di fine ottobre. Il bilancio 2018 dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale si chiude in sostanziale pareggio: 70 milioni di tonnellate, l’1,7% in più rispetto al 2017 ma nei primi 7 mesi dell’anno la crescita era del 4,3%. Il porto di Genova in particolare ha segnato un lieve incremento dello 0,3% delle tonnellate complessive di merce, mentre i container hanno registrato un calo dello 0,5%.
Dall’altro lato sui risultati complessivi del sistema, alla voce merci convenzionali e rinfuse, hanno pesato i danni della mareggiata che ha colpito Savona e Vado: la crescita dei traffici (15 milioni di tonnellate) è scesa dal +9,5% di luglio al +6,7% di fine anno. Per le crociere Genova (+9,3%) e Savona (-0,7%) sommate si confermano, con 1,9 milioni di passeggeri, il secondo polo nazionale e il terzo mediterraneo dopo Barcellona e Civitavecchia. Traghetti in calo dello 0,5%, a 2.432.666 passeggeri totali.
Genova ha tenuto (+0,1%) mentre Savona Vado ha perso il 3,8%. Le entrate per le tasse portuali (1,5 milioni di euro) sono cresciute del 2,8% meno rispetto al +9% dei primi sette mesi dell’anno. Ancora, fino ad agosto erano stabili gli avviamenti al lavoro della Culmv che dopo il crollo del ponte sono scesi del 4.7%.
“La mancata crescita del porto registrata nel 2018 si discosta dai nostri obiettivi di sviluppo.” commenta il presidente Paolo Signorini. Nell’immediato le previsioni sono ancora di una “sostanziale stabilità dei traffici” completa Signorini “ma stiamo lavorando intensamente insieme a Regione, Comune e Governo per mettere in atto le misure adottate dal Parlamento a valle del crollo del Ponte Morandi e nella Legge di Stabilità per il 2019 in modo da tornare rapidamente su un percorso di crescita”.