LIVORNO – Cina-Pireo-Livorno, è questo l’asse lungo cui potrebbe svilupparsi il futuro dello scalo labronico. Se ne è parlato a Palazzo Rosciano, durante un incontro cui hanno preso parte il console onorario della Repubblica Popolare Cinese a Firenze, Wan Fuguo, e il console onorario della Grecia, Elena Konstantos; a riceverli, oltre al padrone di casa, Stefano Corsini, anche il sindaco cittadino Filippo Nogarin e il dirigente della promozione dell’ente portuale, Gabriele Gargiulo.
Non è un caso che nel quartier generale della Port Authority il console cinese e quello greco si siano presentati insieme. Dal 2016 il porto del Pireo è infatti in mano alla Cina attraverso il colosso Cosco ed è diventata una delle più importanti teste di ponte tra i mercati dell’Estremo Oriente e quelli dell’Europa Centro-Occidentale. Per Livorno potrebbe dunque presentarsi la possibilità di sviluppare collegamenti feeder con lo scalo ateniese che quasi un anno fa ha accolto presso il suo principale terminal container le prime unità navali da 20 mila Teu. Non solo: i due scali potrebbero traguardare inedite sinergie anche sul fronte dei rotabili, che rimane il business principale del porto della Città dei Quattro Mori.
L’idea di una collaborazione commerciale tra i tre Paesi non nasce certo oggi, ma è stata preparata attraverso una serie di incontri interlocutori che lo stesso presidente Corsini ha avuto nei mesi scorsi con il console greco Konstatos, che si è offerta di fare da intermediario con l’establishment politico cinese. Si tratta di un feeling che si è venuto a creare in tempi non sospetti e che è stato valorizzato quest’oggi dallo stesso console cinese, che ha asserito di essere venuto in visita a Livorno anche su richiesta del numero uno della Piraeus Port Authority, FU Chengqiu, e dei vertici del Piraeus Container Terminal, con cui vanta ottimi rapporti.
«Il nostro obiettivo è quello di promuovere la collaborazione tra Livorno e il Pireo – ha detto Fuguo –, riteniamo ci siano le condizioni per approfondire le possibili convergenze tra i due porti».
Gli ambiti di collaborazione potrebbero essere molteplici e svilupparsi nel quadro degli investimenti che la Cina sta portando avanti nel nome della Belt and Road Initiative, la nuova strategia commerciale con la quale Pechino potrebbe arrivare ad attivare tra i 1000 e 1400 miliardi di dollari di investimenti infrastrutturali. Si tratta di un progetto di un’ampiezza straordinaria di cui potrebbe beneficiare tutto il tessuto produttivo locale. Non a caso all’incontro ha partecipato anche il sindaco, la cui città ha fame di nuove occasioni di sviluppo industriale anche a seguito della recente crisi che ha investito il territorio: «Il porto e la sua città lavorano in stretta sinergia – ha dichiarato Nogarin, che ha così voluto mettere sul tavolo delle trattative l’ottimo rapporto che esiste tra Comune e l’Autorità Portuale – in alcune realtà i rapporti tra i due enti costituiscono un freno allo sviluppo di nuove occasioni, qui da noi sono invece sono un punto di forza».
L’incontro si è poi spostato in porto e ha consentito agli ospiti di farsi un’idea più chiara dello scalo portuale e delle potenzialità che questo sarà in grado di esprimere una volta realizzato il nuovo terminal container del porto (la Darsena Europa), vero asset sul cui futuro sono in molti a scommettere e sui cui sia Nogarin che Corsini hanno a più riprese richiamato l’attenzione dei due diplomatici.
La riunione, per ora soltanto interlocutoria, ha avuto già degli sviluppi, tanto che il console onorario cinese, il presidente Corsini e il sindaco si sono detti disponibili a proseguire la discussione direttamente in Grecia, presso il Porto del Pireo, dove dovrebbe essere organizzato un incontro con i vertici dello scalo ateniese.
«Grazie ai collegamenti con il Pireo, Livorno può aspirare a diventare un hub importante per la Cina sia nel traffico containerizzato che in quello dei rotabili – ha dichiarato Corsini – riteniamo da questo incontro possano nascere inedite possibilità di sviluppo per il nostro porto».