La Fedespedi scrive al sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi

Egregio Sindaco, chi le scrive è la , Associazione Nazionale di cui fanno parte gli spedizionieri internazionali che sono coloro che per conto del proprio cliente ritirano, rimodulano e consegnano a destino la merce che gli viene loro affidata in qualunque parte del mondo,  servendosi  dei  vari segmenti di trasporto che sono  gomma, ferro, aereo e navi.

La premessa è dovuta non solo per conoscersi, ma comprendere che la nostra realtà operativa, nei vari segmenti di modalità trasportistica appena menzionati, per l’intero territorio di e tutto il Salento, attualmente sta soffrendo il “non impegno”dell’ultimo tassello, il Porto, al fine di chiudere il ciclo completo di una  logistica integrata e soprattutto per essere più competitivi in un sistema portuale e aeroportuale in cui prevalgono a volte più le logiche politiche che quelle  tecnico-operative.

Premesso quanto sopra, il motivo della mia presentazione è concentrata sull’invito che la S.V. ill.ma ha ricevuto dal Presidente Ugo a farsi carico di un fattivo impegno , in nome e per conto della Città/Porto di Brindisi, per concordare, decidere e inviare quegli  interventi strutturali relativi al Porto che la città ritiene di iniziare e/o portare avanti in futuro, ma soprattutto per una sistemazione logica e concordata in funzione del redigendo  nuovo  del Porto.  Brindisi non può ancora aspettare!

Vengo alla conclusione della mia lettera per sollecitare la sua sensibilità e di ricordare quanto Lei ha sempre speso nella comunicazione per la città prima di oggi  di cose non fatte e/o che si potevano  realizzare. Mi permetto, di cogliere l’opportunità e prendere in considerazione, riportando a chi di dovere la pianificazione infrastrutturale, nata nel 2001, allora Presidente Ravedati; pianificazione che per caratterizzare la funzione operativa del nuovo Piano Regolatore Portuale contava di realizzare il progetto ‘strategico’  dei c.d.  ‘cinque accosti’ a .

Per questo progetto l’Autorità Portuale incassò una  somma di 32 miliardi delle vecchie lire con il decreto Bersani sotto la denominazione ‘autostrade del mare’. Opera strategica per il nostro Porto. Non che le altre opere  programmate non siano importanti;  ma, oggi, il futuro ci impone adeguate banchine e giusti servizi. Un futuro che prevedendo anche la dismissione della Centrale di Cerano (che porta nelle casse dell’Autorità ingente somme  di denaro), questi nuovi “cinque accosti”  favoriranno  nuove linee di ro/ro  e ro-pax. Il futuro, sia Europeo sia Mediterraneo cone per i corridoi , vedrà i porti impegnati per lo sviluppo di questo settore – le autostrade del mare – al pari del trasporto container. E con la speranza che si faccia presto per la decretazione delle ,  Brindisi potrà essere un hub di nuovi flussi merceologici e con navi che potranno scalare il nostro Porto.

Con lo spirito sempre costruttivo e finalizzato alla costruzione di un futuro rimango a Sua completa disposizione per qualunque cosa avesse bisogno da parte della categoria che rappresento.


Rappresentante Fedespedi
Tavolo di Partenariato AdSPMAM