BRUXELLES – L’ampliamento del Canale di Suez, il crescente ruolo della Cina e l’evoluzione dell’industria navale: questi i tre fattori che hanno rimesso il Mediterraneo al centro delle rotte mondiali. È quanto emerge da un rapporto Intesa Sanpaolo e Srm-Centro studi sul Mezzogiorno presentato a Bruxelles.
Il canale di Suez – sottolinea lo studio – ha registrato crescite record, chiudendo il 2017 con 909 milioni di tonnellate transitate e oltre 17 mila navi, con un aumento dell’11% sul 2016. Determinante anche la tendenza a realizzare navi di dimensioni sempre più grandi, che per essere convenienti dal punto di vista economico necessitano di rotte – come quella del Mediterraneo – con diversi punti dove poter scaricare e caricare le merci.
Essenziale infine il ruolo della Cina e della nuova Via della seta, con gli investimenti di Pechino nei porti e terminal del Mediterraneo che hanno toccato i 4,5 miliardi di euro. In questo scenario, l’Europa mantiene la leadership nel settore marittimo, con gli armatori del continente che controllano il 40% della flotta mercantile mondiale. Crescono i porti italiani, che nel 2017 hanno sorpassato il mezzo miliardo di tonnellate di traffico merci. La componente internazionale degli scambi via mare dell’Italia lo scorso anno è aumentata del 12,4% rispetto al 2016.