Roma-Durante l’ultima “agorà” di Confetra 2018, il presidente di Fedespedi, Roberto Alberti, oltre a rilevare l’importanza del ruolo della logistica italiana e del fare “sistema” fra gli operatori del mercato ed istituzioni, ha voluto ricordare quello che ci aspetta con il piano Brexit e di come ci si prepari ad affrontare il dopo 30 marzo 2019 (data ufficiale dell’uscita del Regno Unito dalla Ue). Per l’Italia il piano Brexit non sarà indolore! Infatti, da studi Fedespedi, la Gran Bretagna è il quinto Paese cliente per l’export italiano (con un valore delle merci esportate di 11,213 miliardi di euro) e il nono Paese fornitore. Anche, senza accordo con l’Ue, il Regno Unito uscirà sicuramente, divenendo da subito un Paese Terzo nel quadro dei commerci internazionali degli Stati membri al pari degli Usa e della Cina. Per Roberto Alberti, è importante, per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, istituire una “cabina di regia” per valutare il percorso della Brexit al fine di neutralizzare disagi e trovare soluzioni adeguate. Infatti, le conseguenze del piano Brexit – Ue influenzerà proprio i Paesi che esportano in UK e tutti i soggetti parte della filiera.
L’Olanda e la Francia, Paesi prossimi geograficamente, si stanno preparando a introdurre nuovi compiti doganali e formare i propri operatori. Fedespedi saluta positivamente l’apertura da parte dell’Agenzia Doganale nel valorizzare lo status di AEO (Authorized Economic Operator, previsto dal Codice Doganale dell’Unione) e quindi l’impegno di tutti gli operatori che hanno investito in questo programma e nella formazione del capitale umano interno. L’Agenzia sta lavorando per prepararsi a una hard Brexit puntando sulla digitalizzazione delle procedure ed è favorevole per una “cabina di regia” per agevolare il passaggio dell’uscita del Regno Unito dall’Ue.
Sul versante delle infrastrutture, Fedespedi è stata puntuale e rivolto alle istituzioni, il presidente Roberto Alberti ha dichiarato che “i porti devono essere concepiti, strutturati, organizzati e gestiti come gateway attraverso i quali si muove il flusso delle merci in entrata/uscita dall’Italia”. Questo implica un nuovo modello di approcciarsi alle infrastrutture della mobilità italiana (mare, ferro e gomma); un modello del processo del trasporto (Confetra – Fedespedi) che sia costruttivo tra istituzioni e operatori del mercato. Le istituzioni devono avere una funzione programmatoria, definire le linee guida di sviluppo del settore e fornire strumenti legislativi e amministrativi adeguati. Gli operatori del mercato dovranno segnalare i trend in atto, le possibili soluzioni e le esigenze specifiche per l’efficacia di una policy making del Paese.
Occorre creare un sistema di connessioni ferroviarie efficienti tra i porti e gli inland terminal nazionali e internazionali, tenendo conto della vocazione specifica che ogni singolo porto ha nel contesto economico in cui è inserito. Fedespedi su questo ha le idee chiare: per costituire realmente un fattore di attrattività, devono veicolare vantaggi economici forti ed essere ubicati in prossimità dei porti. In quest’ambito, Gioia Tauro e Taranto possono diventare nuovi hub e non più zone di passaggio e/o di deposito merci, ma anello di una catena logistica integrata fra le modalità per divenire opportunità di crescita del mercato tra i Paesi del sud-est europeo e del Mediterraneo orientale, spingendosi verso l’estremo oriente. Sugli investimenti, Fedespedi si augura una selezione dei progetti (Quadro Legge obiettivo e Connettere Italia) da parte del nuovo Governo, concentrandoli su alcuni nodi (porti, aeroporti, terminal ferroviari) che hanno dimostrato di avere capacità di attrarre traffico e funzioni positive nel trasporto delle merci, evitando i c.d. finanziamenti a pioggia.
Per la Puglia i principali investimenti riguardano Taranto (collegamento ferroviario del complesso del porto di Taranto con la rete nazionale delle Ferrovie); il nodo intermodale di Brindisi; adeguamento prestazioni del corridoio TEN-T Scandinavia – Mediterraneo porti Adriatico e Mezzogiorno (prima fase). Oltre ad altri investimenti in programma, è stata sottolineata l’importanza del terminal ferroviario Bari- Scalo Ferruccio e la necessità di adeguare la connessione ferroviaria Napoli – Bari, superando l’ottica dell’alta velocità, molto costosa ed inutile per le merci. Ad Adriano Guadalupi, rappresentante Fedespedi al tavolo di Partenariato dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, abbiamo chiesto la posizione del porto di Brindisi relativa all’accordo con Interporto Bologna s.p.a. del luglio scorso. Anche in coincidenza dell’altro giorno del la partenza del primo treno di collegamento.
Per il Presidente Patroni Griffi l’accordo mira a mettere a sistema il consolidato know-how dell’Interporto Bologna e la rete ferroviaria già esistente, sfruttando, anche, il nuovo raccordo realizzato a Brindisi che porta i binari direttamente allo sporgente di Costa Morena est, con l’obiettivo di imprimere un’accelerata allo sviluppo del traffico intermodale ferrovia- mare. “Un doveroso passaggio sulla questione Brexit, per dire che quanto il nostro Presidente Alberti sta auspicando nelle varie sedi a far massa critica verso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli affinché una ‘cabina di regia’ possa mettersi in moto per la neutralizzazione dei disagi è alquanto apprezzabile e necessario”. “Il Regno Unito per noi – continua Guadalupi – del territorio di Brindisi e di tutta la Puglia, è una destinazione richiesta per lo più per piccole partite, raggiungibile a mezzo aereo o di più frequente a mezzo corrieri e/o groupage camionistico; principalmente per quei prodotti che devono arrivare quanto prima sui mercati e cioè gli ortofrutticoli, vino e olio, calzaturieri e abbigliamento.
Segmenti di trasporto che non toccano i porti, ma che vedo comunque in linea generale preoccupante sia sotto l’aspetto delle nostre esportazioni sia anche per la farraginosa produzione di documenti per l’accompagnamento delle merci. Oltre alla ‘regia’ è auspicabile che lo status ‘AEO’ sia del produttori sia degli spedizionieri venga preso i considerazione”. “Sul versante delle infrastrutture portuali, come Fedespedi Sezione di Brindisi- ha rimarcato Adriano Guadalupi – rivendichiamo una progettualità efficace in considerazione che tutti i porti non possono fare tutto. E’ il caso di sottolineare che il Porto di Brindisi è l’unico dell’Adriatico ad avere una infrastruttura ferroviaria che percorre le banchine del porto commerciale, senza quindi, una rottura di carico: esempio efficace di una intermodalità e di una logistica integrata di primo livello.
Qui è doveroso rilevare il giusto operato del presidente Ugo Patroni Griffi che da sempre impegnato a promuovere e rivalutare l’esistente infrastrutturale dei porti del Sistema. E’ il caso, in questi giorni, si sta concretizzando l’accordo con Interporto Bologna Spa con la movimentazione ferroviaria merci tramite la Mercitalia del Gruppo Ferrovie dello Stato. Come operatore marittimo e portuale – ha concluso Guadalupi – finalmente si vede realizzare una linea per la mobilità di flussi merceologici nel Porto di Brindisi. Auspico che il Presidente dell’AdSPMAM sappia promuovere nelle sedi di marketing l’allargamento di altre linee per connettere Brindisi al Nord Italia/Europa e viceversa e soprattutto linee marittime nel Mediterraneo orientale e dei paesi del MENA “.
Abele Carruezzo