Aeroporto di Brindisi: Air-Draft a 50 metri

Brindisi-Iniziati i lavori di adeguamento infrastruttura di volo della pista 13/31 dell’, che porterà effetti positivi anche sul porto, anche con l’innalzamento del cono d’atterraggio e che consentirà a navi più grandi di entrare liberamente nel porto.

Il presidente di Aeroporti di Puglia, Tiziano Onesti:”L’investimento che di cui, oggi, poniamo la prima pietra è un investimento importante perchè allungheremo la pista di 200 metri circa, e questo servirà a togliere quelle interferenze che possono esserci con il porto. In più, ovviamente, ci interessa l’aspetto commerciale di questo sviluppo dell’aeroporto e del porto insieme; perchè sappiamo che il porto di Brindisi accoglie molte navi da crociera e noi vogliamo fare in modo che lo scalo del Salento, Brindisi aeroporto ed il porto di Brindisi, che è uno dei porti più belli al mondo, ci possa essere quella sinergia commerciale forte per far decollare tutto l’indotto e l’economia che vi è intorno”.

Marco Franchini, direttore generale di Aeroporti di Puglia interviene:”Illustreremo oggi i lavori di adeguamento delle infrastrutture di volo della pista più importante, denominata 13-31, per un importo di circa 12 milioni di euro, un lavoro che interesserà, successivamente, la seconda pista definita minore, per altri 10 milioni di euro. Quindi completati i piazzali di sosta per il parcheggio degli aeromobili, completate le infrastrutture di volo, realizzata un’area di parcheggio aeromobili per l’aviazione generale, perchè teniamo molto all’intermodalità tra Aviazione Generale, cruiser e navi, il totale di 52 milioni significa un’attenzione per questa città, per questa comunità e per tutta l’area, che spero venga ripagata con la stessa attenzione; preservando quelle che sono le caratteristiche infrastrutturali e quelle che sono le opere di riqualificazione ambientali, quelle che sono quelle attenzioni anche sinergiche, magari con l’ONU, che non fa parte dell’area prospiciente il mare, come un’opportunità unica in Europa, che ha un porto all’interno dell’aeroporto. Quindi è un’occasione dove andiamo a migliorare tutti gli standard di sicurezza operativi, perchè l’innalzamento del gradiente per l’atterraggio permetterà il passaggio di navi fino a 50 metri di altezza”.

Il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi:”Queste sono infrastrutture importanti, abbiamo un grande aeroporto, un grande porto, che è la storia e la cultura di Brindisi, e soprattutto vi è un unicum, come è stato detto, cioè porto ed aeroporto strettamente ed intimamente connessi, veramente un porto che ha all’interno un aeroporto ed un aeropotro che ha all’interno un porto, ecco su questo noi dobbiamo lavorare. E’ molto importante che oggi vengono elencate queste opere che sono sostanziose, servono 52 milioni di euro che verranno investiti nello scalo aeroportuale di Brindisi. Ed è importante che si faccia questo innalzamento del cono di atterraggio, proprio perchè permette di fare entrare nel porto di Brindisi navi sempre più grandi e quindi migliorare il traffico passeggeri.

La città di Brindisi ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo, puntiamo molto sul traffico crocieristico, abbiamo visto gli ultimi dati, con 90.000 presenze nell’ultimo anno, e un’altro dato particolarmente importante che oltre 8.000 persone si sono imbarcate, sulle navi da crociera, direttamente dalla nostra città. Stiamo lavorando sul progetto di collegamento e potenziamento dello scalo aeroportuale con il collegamento ferroviario diretto, c’è una fine febbraio che stanzia 60 milioni di euro, e ce ne è una del progetto Shuttle che ne stanzia 40 milioni, ecco noi stiamo lavorando, insieme alla Regione, per fare una proposta al Governo che possa integrare questi due progetti e mettere insieme le fonti di finanziamento in maniera tale da avere un unico progetto e che possa consentire anche effettivamente all’aeroporto di Brindisi di diventare, veramente poi, in maniera chiara e completa, l’aeroporto del Salento”.

Alessio Quaranta, direttore generale :”Qui in Puglia abbiamo messo in piedi tanti progetti che nel tempo hanno visto realizzazioni evidenti che poi abbiamo esportato altrove. La Puglia insieme con la società Aeroporti di Puglia è il primo concessionario italiano che ha avuto il riconoscimento di rete aeroportuale da parte del Ministero dei Trasporti. Mi piace citare l’ultimo progetto che stiamo facendo insieme, che è quello della conversione dei mezzi aeroportuali ad idrogeno, che tuttora è un progetto sperimentale, in faqse di sviluppo, in cui noi poniamo grande interesse e grandi aspettative. Ancora una volta usiamo la Puglia come laboratorio.

La vocazione degli scali in Italia, ahimè, non è decisa dal gestore portuale, ma è decisa dal gruppo governativo dove il piano degli aeroporti ha dato indicazioni al livello nazionale, quale è la vocazione del singolo scalo per regione, dando anche una chiave di lettura abbastanza puntuale alla Puglia, dove ha previsto lo sviluppo degli aeroporti di Brindisi e di , prevalentemente rivolti al traffico passeggeri e merci, e dare a Grottaglie una vocazione prevalentemente di infrastruttura legata a quello che è lo sviluppo in termini di novità, che si affacciano al . Non si esclude che in un futuro si possano operare voli civili in ogni scalo della regione”.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, il prof. Ugo Patroni Griffi:”Credo che sia una giornata epica, quando mi sono insediato come presidente, il primo problema del porto di Brindisi era il cono d’atterraggio come interferenza tra porto ed aeroporto. Oggi tutti i porti fanno concorrenza per essere homeport, la qualifica di homeport determina ricchezza, perchè quando si è homeport il crocierista non scala solo nel posto per poche ore, ma utilizza il porto per imbarcarsi e sbarcare, significa che sta in quel posto qualche ora in più, generalmente qualche giorno in più, e il dato statistico è che quando si è homeport il crocierista sosta 1.2 giorni in quel porto. Quindi crea un , crea ricchezza collettiva.

Per essere homeport bisogna anche sviluppare pacchetti che assecondano la natura di un porto, oltre che l’infrastruttura. Un tipo di pacchetto da sviluppare è il “Fly and Cruise”, che coinvolga porto, aeroporto, Agenzia delle Dogane e le città per cui il turista arriva con l’aereo e poi si imbarca. A Brindisi c’è un progetto che è pronto per essere realizzato che è quello di Punta delle Terrare, gli accosti di Santa Apollinare, che permetterebbe, anche, di restituire alla città una zona archeologica, ma oltre quello c’è un progetto incredibile, che si può realizzare solo a Brindisi, cioè quello di fare attraccare le navi nell’aeroporto, utilizzando la banchina attualmente in uso alle , che ben volentieri riqualificheremmo a nostre spese così da permettere al crocierista di non lasciare mai l’area di security”.

Il presidente della , Michele :”Questo è un settore nel quale, evidentemente, per una serie di ragioni che sono storiche, ma anche contingenti, abbiamo messo insieme il più alto tasso di competenze ed esperienze e devo dire che la gran parte del successo del nostro turismo sta nel fatto che questi aeroporti funzionano a dovere se vengono integrati, come noi stiamo facendo con la ferrovia per quanto riguarda Brindisi, con i porti, con le strade, le autostrade. La locazione di Brindisi è strategica e consente a quattro provincie, addirittura, di utilizzare l’aeroporto ed anche la provincia di Bari, in situazioni particolari di necessità, può convergere tranquillamente sull’aeroporto di Brindisi con tempi di percorrenza e qualità stradale accettabili che ovviamente può essere molto migliorata.

Stiamo investendo 300 milioni di euro sull’elettrificazione delle ferrovie del Sud-Est. Stiamo rinnovando tutto il parco treni, che consentiranno di collegare l’aeroporto di Bari, che è già collegato e l’aeroporto di Brindisi lo sarà a breve. Ci auguriamo che la Puglia sia protagonista nel nuovo sistema di trasporto. Questa rete aeroportuale, che oggi viene potenziata, in uno dei suoi due pilastri fondamentali, viene ovviamente potenziata per migliorare la connessione col porto”.

Salvatore Carruezzo