Dal “dibattito” al piano operativo per il Porto di Brindisi

– Per non dimenticare desidero essere presente nel commentare l’intervento sul Porto di Brindisi di Giorgio Sciarra apparso l’altro giorno su questa testata; e sottolineare l’amico Giorgio per i suoi sentimenti e interessi sul porto di Brindisi sempre vivi e attenti. Sono sicuro che questi sentimenti appartengono alla maggioranza dei nostri concittadini, in ragione del fatto che il Porto è una fonte importante per l’economia cittadina e del territorio tutto.

Brindisi, città di mare, ha una forte identità fondata sulla stratificazione storica della sua lunga continuità di vita e sulla unione della cultura marittima. Brindisi merita di stare sulle rotte dei flussi commerciali di un Mediterraneo rivitalizzato (nuovo ) che vedano realizzata la sua specialità di essere ancora di più un porto polivalente e di gateway, dalle grandi masse energetiche a quelle delle merci, hub del traffico ro-ro e ro-pax, fino al traffico crocieristico, come queste ultime esperienze, dal 2014 a tutt’oggi, hanno evidenziato.

Per noi come, , le neo istituite zone economiche speciali (la ancora aspetta) rappresentano l’opportunità per Brindisi e per l’intero Meridione d’Italia la centralità nel Mediterraneo, delle città-porto, naturali porte d’accesso all’Europa dei traffici transoceanici provenienti dal far-est, da attrarre. Tale opportunità, per Brindisi, rappresenta ancora “occasione di riscatto” per l’intera economia regionale e nazionale e che comunque va perseguita da un attento Sistema Portuale dell’Adriatico meridionale.

E’ importante creare, tramite il “tavolo di Partenariato”, piani efficienti e condivisi per una cooperazione efficace tra i vati attori. Rivolgendomi al Sindaco Riccardo Rossi, a non dimenticare che Il territorio di Brindisi, può e deve diventare il soggetto di una strategia di sviluppo logistico sostenibile, deve riacquistare la capacità di pensarsi da se, riacquistare la propria soggettività e la propria autonomia; non deve continuare ad essere governato e programmato da un pensiero e da un’idea di sviluppo fuori da una “condivisione” non partecipata.

Ad iniziare nella rivalutazione dei luoghi importanti del porto, dalla Stazione Marittima al capannone Montedison, dalla scalinata delle Colonne romane al , dal Collegio Navale al Castello Federiciano, fino al , situato al centro del Porto, (non dimenticando l’area POL, banchina Posillipo, liberando ad un uso forzato di servitù); luoghi che hanno e rappresentano l’esito di una storia marinara specifica, sedimentata e che si proiettano in uno scenario “nuovo” di economia del turismo sostenibile.

Riguardo al tuo articolo, carissimo Giorgio, per le problematiche e le possibili soluzioni, incluso “misteri oscuri” che affliggono il porto e che non vengono ancora prese in considerazione, nonostante tante discussioni, interventi, convegni etc, etc, senza voler ripetere concetti triti e ritriti, occorre “fare” e saper fare per il bene comune del nostro territorio.

Proverei ancora una volta a lanciare “una sfida” al Sig. Sindaco, della quale i vincitori saremo noi cittadini, sperando e confidando nell’impegno che assumerà dall’invito ufficiale ricevuto dal Presidente Ugo Patroni Griffi affinché sia il promotore per conto della città intera a decidere e portare programmi e idee sul futuro della Città/Porto soprattutto quello Turistico. Tale opportunità permetterebbe alla città di Brindisi di ri-discutere, programmare e forse recuperare anche le lacrime e il latte versato.

 


Rappresentante Fedespedi al tavolo di Partenariato dell’AdSPMAM