• Il traffico merci totale dei porti italiani ha superato mezzo miliardo di tonnellate, dato in aumento rispetto al 2016 (+1,8%), con un incremento medio annuo del 2% nell’ultimo quinquennio. I nostri porti gestiscono tutte le tipologie di merci, con una prevalenza delle rinfuse liquide (37%), dei container (23%); importante anche il segmento del Ro-Ro (21%).
• L’import-export marittimo italiano ha registrato, dopo il 2012-2016 tendenzialmente in calo, una forte crescita nel 2017: +12,4%, grazie ad un aumento dei traffici in export del 9,7% e del 15,2% in import. Il valore dell’import-export marittimo italiano è pari a oltre 240 milioni nel 2017 Primi tre partner commerciali sono USA, Cina e Turchia.
• Il Mediterraneo rappresenta un’area strategica per le relazioni commerciali italiane: l’import-export via mare tra l’Italia e l’area Mena (Turchia inclusa) supera i 60 mld € con una crescita del 13%.
• Il commercio marittimo rappresenta circa l’80% dell’interscambio commerciale tra l’Italia e l’area Mena. Nel 2017 la Turchia si conferma il principale partner marittimo dell’Italia (13 mld €) in crescita sull’anno precedente (+9,4%); seguono Arabia Saudita e Tunisia.
• Dai primi risultati significativi registrati dopo l’ampliamento dei canali, si evidenzia la crescita a doppia cifra del Canale di Suez (+11%) con un nuovo record storico di 908,6 mln di tonnellate transitate. Il 52% è costituito da traffico container e il 24% da traffico oil. Il 50% del traffico container di Genova e il 47% di La Spezia transitano attraverso Suez.
• La flotta containership globale crescerà del 2,4% fino al 2020. Ad aumentare maggiormente saranno le mega-carrier (tra 18 e 23mila TEU), che si incrementeranno del 24,7%. Le prime 5 compagnie armatoriali del settore dei container ad oggi controllano il 61,3% della capacità totale per effetto anche del fenomeno delle fusioni e acquisizioni.
• L’Italia si conferma leader nello Short Sea Shipping (SSS) con il Mediterraneo (218 milioni di tonnellate di merce, il 36% del totale). Dalle analisi, si nota che tra i 10 maggiori porti dell’Unione Europea per SSS ritroviamo Trieste, con circa 42 milioni di tonn. e Genova con circa 39 milioni, rispettivamente al 6° e 10° posto in Europa.
Napoli, Roma 27 giugno 2018. È uscito oggi il nuovo numero di “Port Indicators”, la newsletter semestrale frutto della sinergia tra ASSOPORTI (Associazione Porti Italiani) ed SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo).
SRM e Assoporti hanno fornito una panoramica di alcuni parametri economici più strettamente collegati allo sviluppo del trasporto marittimo, con l’obiettivo di seguirne l’osservazione nel tempo.
Lo scopo è mettere in risalto dati, statistiche, analisi sulla competitività del sistema portuale globale e soprattutto del Mediterraneo, mare in cui circola il 20% circa del traffico mondiale e dove, sono in corso piani di potenziamento di molte infrastrutture portuali e logistiche.
L’Italia sta attraversando un momento importante per la sua economia portuale, nel Mare nostrum vanno infatti verificandosi importanti fenomeni che impattano ed impatteranno sui nostri scali.
È il caso degli investimenti della Cina a valere sul programma Belt & Road Initiative attraverso cui il Dragone sta acquistando porti e terminal container per creare dei gate verso i mercati europei intensificando così le relazioni commerciali e geopolitiche con il vecchio continente. È il caso del Pireo, di Valencia, di Rotterdam, Istanbul, Vado Ligure e molti altri.
E inoltre rimane aperta la competizione portuale e marittima nel Mediterraneo, il fenomeno delle Megaship e delle grandi alleanze pare non fermarsi almeno per ora; il raddoppio del Canale di Suez inizia a produrre effetti significativi segnando percentuali di incremento a doppia cifra, il nuovo slancio dello Short Sea Shipping con particolare riferimento al Ro-Ro, la nascita delle ZES – Zone Economiche Speciali paiono essere solo alcune delle sfide che i porti italiani debbono affrontare per cercare di cogliere le opportunità commerciali che ne deriveranno.
La newsletter, in definitiva, vuole offrire agli operatori uno spaccato sul Mediterraneo e su quello che vuol dire la portualità che in esso si sviluppa. Il tutto con l’Italia in prima fila che deve continuare a puntare in modo deciso e forte sullo sviluppo dei suoi scali e del sistema logistico connesso.
Il testo Integrale della Newsletter con tutte le statistiche e le analisi è disponibile su:
www.assoporti.it
www.srm-maritimeconomy.com