CARDIFF – Il vento leggero e instabile degli scorsi giorni è ormai solo un ricordo. Le sette barche hanno attraversato la zona di transizione e ora godono di un potente sud-ovest che li spinge a grande velocità verso nord-est, al largo della costa scozzese. I log di bordo fanno segnare 20 nodi di velocità e oltre 25 nodi di vento, quando la flotta si trova in prossimità delle Isole Ebridi.
L’opzione nord presa durante il delicato passaggio della dorsale, ha pagato per gli spagnoli di MAPFRE, che martedì sera si sono portati in testa e al rilevamento di mercoledì alle ore 1200 UTC potevano contare su un vantaggio di circa 5 miglia sugli inseguitori, e leader della classifica generale per un solo punto, di Dongfeng Race Team mentre Turn the Tide on Plastic, su cui corre l’italiana Francesca Clapcich, si trovava in terza posizione altre tre miglia alle spalle degli iberici.
Benché manchino ancora oltre 600 delle 1.300 miglia della tappa da Cardiff, in Galles, a Göteborg in Svezia, la tensione è e probabilmente rimarrà molto alta. Se MAPFRE dovesse riuscire a vincere la tappa e Dongfeng Race Team concludesse secondo (e i cinesi dovessero prendere il punto bonus per il miglior tempo di percorrenza totale) le due barche si ritroverebbero a pari punti e tutto sarebbe deciso nella frazione conclusiva da Göteborg all’Aja.
“Passare la zona di transizione a ovest dell’Irlanda è stata una mossa importante.” Ha spiegato Rob Greenhalgh, uno dei timonieri di MAPFRE. “Abbiamo passato le 24 ore precedenti cercando di portarci il più a nord possibile per trovare il passaggio migliore. Siamo usciti tutti più o meno insieme ma siamo riusciti a prendere un po’ di margine. Per il momento va tutto bene, gli avversari sono dove volevamo che fossero.”
Con una posta così importante in gioco tutti i team stanno spingendo al massimo, consapevoli che quello che succede ora sarà determinante per la classifica generale. “Navigheremo di bolina, ci sarà parecchio vento, e dobbiamo essere veloci per recuperare su MAPFRE.” Ha spiegato il francese Kevin Escoffier in un collegamento video da Dongfeng Race Team, mentre era al timone.
In questa Leg 10, per i velisti già stanchi dopo otto mesi di navigazione oceanica, la fatica si sta facendo sentire, malgrado sia una delle frazioni più corte si sta rivelando una delle più dure. “Non abbiamo dormito un granché dalla partenza.” Ha raccontato la velista olimpica australiana Nina Curtis, da bordo di Team Brunel, attualmente quarto. “Anche quando c’era pochissimo vento abbiamo dovuto continuare a spostare i pesi a bordo. Penso che il periodo di sonno più lungo che sono riuscita ad avere sia stato un’ora. Non credo di essere stata mai così stanca. I ragazzi mi avevano detto che sarebbe stato intenso ma non pensavo a questo livello.”
Le barche dovrebbero giungere a Göteborg in meno di 36 ore, ma dal punto di vista della meteo le condizioni dovrebbero peggiorare molto prima di migliorare nuovamente più a ridosso dell’arrivo. I velisti dovranno lottare contro venti previsti fino a 45 nodi, pioggia, freddo e la scarsa visibilità nel Mare del Nord e lungo la costa norvegese. Saranno spinti al limite, e forse oltre il loro limite, prima di poter rimettere piede a terra. L’arrivo a Göteborg è previsto per la tarda serata di giovedì.