CARDIFF – Quando sono passate meno di 24 ore dalla partenza di Cardiff, le prime sei barche sono racchiuse in sole tre miglia e continuano a navigare con vento leggero. La tensione nella undicesima tappa, penultima del giro, continua ad essere all’ordine del giorno e probabilmente continuerà fino alla linea del traguardo di Göteborg.
Dal pomeriggio di domenica, quando le sette barche hanno lasciato la città gallese ricevendo il caloroso saluto dei molti spettatori e appassionati, sono state coperte solo 250 miglia con velocità che non hanno mai superato i 10 nodi.
La sola barca che non è bloccata dalle arie leggere è Team Sun Hung Kai/Scallywag, ma il team guidato dallo skipper australiano David Witt accusa un ritardo superiore alle 70 miglia dai leader a causa della forte marea di ieri sera, che l’ha costretto persino a dare ancora.
Dongfeng Race Team invece ha preso la testa della flotta domenica sera dopo che i rivali di Team Brunel e MAPFRE sono stati fermati in una bolla di bonaccia. Sebbene il margine di Dongfeng sia risicato, lo skipper di Brunel Bouwe Bekking ha dichiarato di non voler lasciare scappar via ulteriormente la barca cinese.
Con le sue 1.300 miglia la Leg 10 è la più corta delle undici, ma con una classifica così corta, tre punti fra il primo e il terzo team, è di capitale importanza per la vittoria finale. “Dopo la partenza ci siamo portati davanti, ma poi siamo rimasti parcheggiati insieme a MAPFRE,” ha spiegato Bekking. “Dongfeng è arrivato da dietro e continuando ad avere pressione, ci ha passati. Fortunatamente poco dopo abbiamo ripreso un po’ di aria e siamo riusciti a riprendere terreno. Durante la notte il vento è aumentato lievemente e abbiamo dovuto fare molti cambi di vela, che sono stati fatti tutti al momento giusto. Riusciamo a vedere l’Irlanda e il vento sta calando di nuovo, quindi le barche che sono dietro si riavvicineranno, ma anche noi ci riporteremo sotto a Dongfeng.”
Meno di tre miglia alle spalle di Dongfeng in sesta posizione, c’è Vestas 11th Hour Racing che sta facendo di tutto per riprendere gli avversari. “Siamo partiti bene, poi d’un colpo tutto è cambiato.” Ha raccontato la velista Jena Mai Hansen. “Adesso vediamo ancora tutti gli altri, dobbiamo solo trovare uno spunto in più per riprenderli.”
Dopo aver doppiato il famosissimo Fastnet Rock la flotta passerà anche Bull Rock e farà una curva a destra per risalire la costa occidentale dell’Irlanda con vento di bolina.
La tappa è corta ma molto tecnica, con rischi e opportunità. “Questa tappa è complicata.” Ha spiegato la skipper di Turn the Tide on Plastic Dee Caffari. “C’è terra su entrambi i lati, molte alture, la marea e anche degli impianti petroliferi e fattorie eoliche. I navigatori dovranno lavorare molto, specialmente perché continueremo a navigare a vista con le altre barche. Abbastanza intensa.”
La ETA dell’arrivo a Goteborg, in Svezia, è prevista per la notte di giovedì.