L’overall premia Andrea Fantini (X1), Alberto Bona/Oris D’Ubaldo (X2) O’ Guerriero (X Tutti)

ROMA – La Garmin Marine si conclude nella notte buia di . Alle 03:35 taglia il traguardo il bianco ed enorme scafo di Michele Cassano, l’Open 60 My Way.  Poche ore prima aveva detto:”Ma se arrivo di notte?”. La risposta della Direzione di Corsa è stata una grossa risata: “Ti aspettiamo in acqua a qualsiasi ora e con qualsiasi mare Ci troverai sulla linea di arrivo sul  gommone del circolo e una bottiglia di spumante in mano per festeggiarti in acqua. E’ la nostra tradizione”.

Cassano era stato preceduto, seppur di poco, dal Comfortina 42 Lady Blue di Oscar Campagnola, che aveva passato la linea di arrivo alle ore 01:07, accolto anch’esso come si conviene ad un solitario che vede terra dopo oltre cinque giorni di mare. Entrambi stremati. Entrambi felici. Due gladiatori vittoriosi, che rendono onore al nome “Roma” di questa regata.

“Abbiamo riservato loro un’accoglienza ancor più calorosa – aggiunge il Presidente del Circolo Nautico Riva di Traiano Alessandro Farassino – perché qui alla “Roma” L’arrivo dell’ultimo concorrente è festeggiato come è più del primo. Ed inoltre conquista di diritto l’importantissimo titolo di “Vagabondo del Tirreno del Sud”, fino ad oggi appannaggio del nostro decano dei solitari Oscar Campagnola, che oggi vede Michele Cassano togliergli lo scettro. Sembra una battuta ma non è così. Al traguardo, negli anni, abbiamo visto fior di professionisti concludere il percorso estremamente provati.

La loro considerazione è stata unanime. E’ più facile in Oceano. Qui non si dorme mai”. In Piazzetta dei Marinai, alle 12:00, l’affollatissima premiazione. Standing ovation, ovviamente, per i solitari; innanzitutto per Andrea Fantini, Vincitore della Coppa Challenge dedicata a Paolo Venanzangeli, messa in palio da Cino Ricci, Giulio Guazzini e Luigi Aldini, per l’eccezionale performance che lo ha portato al secondo posto assoluto, e poi anche per Oscar Campagnola e Michele Cassano, i due solitari che hanno finito per ultimi la corsa, vincendo la loro personale sfida contro freddo, caldo, fatica, sonno, vento forte e, soprattutto, l’odiata bonaccia.

Grandi applausi anche per l’assente Alberto Bona che ha gentilmente concesso il bis vincendo questa corsa per la seconda volta consecutiva: lo scorso anno in solitario con Magalè, quest’anno in doppio con Oris D’Ubaldo su Aigylion. Il podio è lo stesso in IRC e in ORC.Il GS 34 Aigylion, dell’armatore Paolo Sanguettola, ha preceduto il Comet 38S Scricca, con a bordo Ciccio Manzoli e Leonardo Servi, e Prospettica, Comet 41 S con Giacomo Gonzi e Marzio Dotti e si è aggiudicato la grande “Coppa dell’Ammiraglio” .Per Oris D’Ubaldo “una vittoria che mette allegria, specie se arriva alla prima uscita importante della nostra barca. Regata perfetta, così come il meteo, grazie anche alle scelte oculate e vincenti della Direzione di Corsa”.

Nella Garmin Marine Roma per Tutti, il rating ha penalizzato enormemente il vincitore il tempo reale Endlessgame, che si è però consolato con la gigantesca “Coppa Don Carlo”, riservata al vincitore in reale.A vincere, in IRC e ORC, è stato O’ Guerriero, Comet 41S degli armatori Ciofani e Gallelli, che corre sotto i colori dell’ASD Anemos. Il Team è condotto da Maurizio D’Amico, skipper in questa regata, che  gareggia in un’ottica finalizzata al . Nella sua scia Muzika2, X-442 di Simone Taiuti. Il terzo gradino del podio cambia tra IRC e ORC. In IRC ha accolto l’equipaggio di Andromeda, Elan 400 di Michele Manzoni, mentre in ORC la medaglia di bronzo è andata al J122 Vai Mo’, di Vincenzo De Falco.

Nella Riva per Tutti il Sydney 39 Sir Biss di Giuliano Perego conferma la sua vittoria anche in tempo compensato in IRC e ORC. Lo seguono Il Bavaria 36 Gastone di Sandro Spallotta, e il Sun Odyssey 42P della Peeparrow Ent di Massimo Romeo Piparo. “Un’edizione complicata – conclude il presidente del Circolo Nautico Riva di Traiano Alessandro Farassino – nella quale abbiamo dovuto fare scelte difficili. E’ stata la prima volta, in 25 anni, che abbiamo dovuto rimandare la partenza e questa decisione non è stata priva di rischi.

Non potevamo mandare la flotta incontro ad una perturbazione molto forte, praticamente un mini tornado, e nello stesso tempo non eravamo sicuri di riuscire a far partire la regata nei giorni successivi. E’ andata bene e la corsa è stata anche abbastanza veloce. Ringrazio tutta l’organizzazione che ha dato il massimo, il porto con i suoi ormeggiatori e la torre, la Guardia Costiera e la Polmare, che ci hanno garantito la sicurezza in mare e il nostro title sponsor, la Garmin Marine Italia, che ci è stata particolarmente vicina e che ha trovato in noi e in questa corsa i suoi stessi valori di solidità e affidabilità messi in pratica”.