ALICANTE – Si sono date battaglia fin da subito le sette barche partecipanti alla settima tappa della Volvo Ocean Race, partita la scorsa domenica da Auckland in Nuova Zelanda, entrate subito in un flusso di vento da est di una trentina di nodi di intensità.
Lunedì il vento è calato leggermente, e dagli ultimi dati è intorno ai 25 nodi, con i team che filano altrettanto velocemente verso il Southern Ocean. Se nelle prime ore la leadership era nelle mani di Dongfeng Race Team e MAPFRE, i battistrada sono poi diventati Turn the Tide on Plastic e Vestas, che sono riusciti a passare al largo mentre il grosso della flotta veniva rallentato da un buco di vento.
“Noi e Turn the Tide on Plastic siamo riusciti a fare un bel colpo sul resto della flotta che è rimasta “parcheggiata” sotto una nuvola.” Ha spiegato il navigatore di Vestas Simon Fisher. Team Brunel dello skipper olandese Bouwe Bekking è rimasto a chiedersi cosa fosse veramente successo, tanto che un tweet dalla barca chiedeva: “Cosa sta succedendo? Turn the Tide on Plastic e Vestas 11th Hour Racing corrono come in autostrada mentre noi siamo fermi. E ci dovrebbero essere 15 nodi d’aria da est?”
Le previsioni parlano di un vento sempre da est, prodotto da un anticiclone, che dovrebbe rimanere stabile per diversi giorni prima di diminuire, la tattica migliore per queste prime fasi della tappa dovrebbe restare quindi quella di continuare a scendere a sud il più velocemente possibile. Solo quando l’aria girerà più da nord si potrà iniziare a disegnare l’ampia curva verso Capo Horn e verso le condizioni dure che attendono i sette team nell’Oceano Antartico.
“Per i prossimi tre giorni la situazione dovrebbe restare abbastanza chiara.” Ha detto Kevin Escoffier di Dongfeng Race team. “Andiamo diritti a sud verso il limite dei ghiacci, poi giriamo attorno all’estremità inferiore dell’alta pressione. Dobbiamo passare un fronte, e sarà una storia completamente diversa dopo. Le previsioni dicono che ci sarà vento forte quindi adesso dobbiamo cercare di dormire, di riposarci per essere pronti quando arriverà.”
Per lo skipper di Vestas, l’americano Charlie Enright, partecipare alla settima tappa significa riprendere la lotta per la vittoria che sfortunatamente aveva dovuto abbandonare nella Leg 6 a causa dei danni riportati nella collisione all’arrivo a Hong Kong. “E’ bello essere di nuovo in mare.” Ha detto. “Dobbiamo recuperare un po’, ma credo che ce lo aspettassimo. Ci sentiamo bene a pensare di avere ancora 7.000 miglia davanti a noi. Si tratta di giocarsi il tutto per tutto, e per noi ogni tappa è così. Di certo non ci tiriamo indietro.” Il suo co-skipper Mark Towill ha aggiunto: “Dobbiamo solo fare meglio degli altri, si tratterà di lavorare duro e di essere determinati. Doti che non ci mancano.”
Al rilevamento delle ore 14 erano una ventina le miglia che separavano i leader dalla settima barca, Team Sun Hung Kai/Scallywag, una lotta serrata dunque e con una tappa che vale doppio c’è da aspettarsi che continui così ancora a lungo.