BRINDISI – Oggi l’Associazione degli Agenti marittimi raccomandatari di Brindisi , Raccomar, ha incontrato il Dr. Tito Vespasiani, nuovo Segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.
La Raccomar a tale incontro ha ritenuto opportuno invitare oltre i colleghi Spedizionieri Doganali nella loro qualità di rappresentanti della merce anche gli unici due vettori che al momento fanno del Porto di Brindisi il loro hub delle loro linee, Grimaldi e SeaMed.
Il presidente, Adriano Guadalupi, ha voluto esprime, nei confronti del Dr. Vespasiani, a nome di tutti quanti, un vivo e caloroso benvenuto nella nuova ‘Azienda Porto’ che vede un sistema portuale, comprendente i porti di Brindisi, Bari, Manfredonia, Barletta e Monopoli.
La legge 84/94 ha permesso l’istituzione di una Autorità Portuale del Porto di Brindisi. E questo grazie ai suoi parametri ben precisi e la sua performance di servizi e funzioni che il porto ha sempre continuato a mantenere nel tempo perseverando nella sua vocazione; in particolar modo il porto, strutturato in tre bacini offre servizi e funzioni tali da renderlo un particolare e naturale porto ‘Polifunzionale’.
Una importante non considerazione della marittimità di questo porto, avuta in questi 33 anni trascorsi dall’inizio della legge 84/4 ad oggi, inizio dell’Autorità di Sistema, è stata la gestione dei cinque presidenti, i cinque segretari generali e i cinque commissari che si sono avvicendati. Gestori di una burocrazia che veri promotori di economia marittima. Tanto lo dimostra che mai nessuno di questi gli è stato assegnato un secondo mandato.
Oggi il Sistema Portuale, impone una pianificazione strategica di tutti i porti con uguale investimenti e per la riorganizzazione della logistica di sistema a favore di navi, merci e/o passeggeri.
Brindisi non può più permettersi delle pause (ha aspettato tanto). Si auspica un intervento immediato almeno per quelle precarietà del traffico passeggeri su navi ro/ro per le destinazioni Schengen ed extra Schengen ; come si svolge e dove si svolge.
Gli operatori, tutti, non condividono quelle iniziative estemporanee che si leggono sui media circa l’occupazione quasi impropria di banchine per lo stoccaggio di merce ( tubi) che se non altro ha portato benefici di lavoro a varie categorie che nel Porto lavorano, anziché di un possibile traffico, inesistente ad oggi. Questo non potrebbe e non può alterare la finalità e lo scopo per le quali tali banchine sono state realizzate; come anche prese di posizioni su possibili facility che il porto potrebbe offrire a fronte di nuova fonte di energia come combustibile per l’approvvigionamento alle navi di nuova generazione. Progetti che stanno già prendendo corpo nei Porti di Ravenna e di Marghera e di altri Porti frontalieri.
Infine, l’auspicio per il futuro di qualcosa che non si è mai verificato nel nostro Porto: la replica del mandato sia per il Segretario generale che per il Presidente. Questo significherebbe un assegnare delle positività da parte dell’intero cluster marittimo di Brindisi ad un lavoro fatto bene a fine mandato.