Forte del Bocca: al via i lavori di recupero

LIVORNO – Un manufatto di rara bellezza incastonato nel Porto Mediceo. Costruito fra 1609 ed il 1621 a difesa del porto sul Molo Cosimo, e disposto su due livelli (le gallerie che ospitavano i fucilieri, e uno superiore, la piattaforma, per i cannoni), il Forte della Bocca versa da tempo per il piano a quota banchina in uno stato di abbandono.

Ora l’Autorità di Sistema dell’Alto Tirreno sta lavorando per riportare agli originari splendori questo capolavoro di ingegneria militare: sono infatti da poco partiti i lavori per la messa in sicurezza del complesso fortificato, con l’obiettivo di fare un rilievo della struttura che possa permettere la stesura di un progetto di risistemazione delle gallerie sotterranee.

Riempitesi delle macerie degli edifici e delle superfetazioni novecentesche abbattute durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale, le gallerie ospitano cavità, cunicoli, archi, volte, logge, pozzi, che si snodano lungo un camminamento sotterraneo di circa cinquecento metri di sviluppo lineare. L’obiettivo è quello di renderle pienamente accessibili al pubblico. Il tempo che i tecnici dell’Authority si sono dati per questa prima fase di messa in sicurezza è di due mesi circa.

Una volta terminati i lavori (a eseguirli, la ditta F.lli Colloca), l’area potrebbe per esempio utilizzata per ospitare mostre o iniziative culturali, o potrebbero essere promossi tour underground che permettano di esplorare questo intrico urbanistico capace di rivelare molto sulla dinastia dei Medici. Si tratta di un percorso di valorizzazione che andrebbe ad impattare su tutta la infrastruttura. Che, peraltro, a livello superiore, ospita due edifici, oggi sedi rispettivamente dello Yachting (dal 1968) e dei Piloti.

Non è la prima volta che l’Authority si preoccupa di recuperare alla città nuovi spazi di water front, lo ha fatto con la Fortezza Vecchia, presa in gestione nel 2013 quando versava in uno stato di completo abbandono, e restituita al grande pubblico per iniziative di spessore culturale, e lo sta facendo con il recupero della , che si trova in porto e che potrebbe diventare meta di percorsi turistici.