ROMA – Il Governo Gentiloni, nella scorsa riunione del Consiglio dei Ministri, ha approvato due direttive europee importanti per il mondo dei trasporti marittimi. Le direttive sono quelle del 2015 la 1794 e l’844 del 2016; sono stati così approvati i rispettivi decreti legislativi di adeguamento alle norme europee, al fine di evitare inflazioni da parte della stessa Europa. La prima, la 1794/2015, riguarda il lavoro marittimo: l’ordinamento nazionale dei lavoratori si adegua a quello europeo, con il vantaggio che le tutele sono state ampliate, garantendo pari condizioni contrattuali all’interno del mercato unico.
Tutela dei lavoratori in caso d’insolvenza del datore di lavoro, diritto all’informazione e consultazione, procedure sui licenziamenti collettivi e trasferimento d’impresa, istituti che sono stati resi omogenei agli altri Stati membri. Diritti dei lavoratori marittimi, ora sono garantiti dall’UE e protetti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. La seconda direttiva, l’844/2016, più tecnica, si riferisce alla sicurezza delle navi passeggeri, per prevenire e ridurre incidenti e sinistri in mare. Il decreto nazionale di adeguamento a questa direttiva europea, comprende una serie di regole costruttive da applicare alle navi.
Il decreto comprende le tecniche riguardo la protezione contro il rumore a bordo, sia in navigazione e sia in porto; le regole tecniche di costruzione dei timoni e della loro capacità evolutiva; i piani e procedure di recupero dell’uomo in mare; le caratteristiche delle serrande tagliafuoco e tagliafumo; la resistenza al fuoco dei ponti e delle paratie (rischio di trasmissione del calore i prossimità delle intersezioni e delle estremità delle barriere termiche).
Infine, sono state normate le caratteristiche delle condotte ed impianti di ventilazione delle navi e i sistemi di protezione individuali dei vigili del fuoco, compresi gli apparecchi ricetrasmittenti portatili. Tali direttive europee, su incipit dell’IMO, furono emesse a seguito d’importanti e severi sinistri marittimi, come il caso della Costa Concordia. Il Governo italiano, dopo due anni e sul finire della sua legislatura, ha decretato l’adeguamento a tali direttive.