Porto di Livorno: al via il potenziamento ferroviario

LIVORNO – Ultimato il progetto dell’Autorità di sistema del mar Tirreno Settentrionale, con sede a Livorno, per potenziare il raccordo ferroviario nel porto commerciale.
Nei giorni scorsi, spiega l’Autorità, gli uffici della direzione tecnica di Livorno hanno consegnato il progetto esecutivo per la razionalizzazione e per il riordino del raccordo ferroviario di ‘Porto Nuovo’ in città, compreso tra la via Da Vinci e via Galvani all’interno del porto commerciale, in prossimità del varco Galvani.

Una volta realizzati i lavori, il raccordo ‘Porto Nuovo’ si troverà dunque ad avere sei binari: due interni al terminal Lorenzini e quattro esterni, usati anche per le manovre e lo stazionamento dei treni. Gli stessi uffici inoltre si sono già attivati per la realizzazione di un ulteriore nuovo binario lungo via da Vinci per il potenziamento del merci, relativo al trasporto di autovetture, in arrivo e partenza da Livorno Porto Nuovo. Una volta a regime Porto Nuovo si troverà ad avere sette binari dedicati ai traffici portuali su ferro.

Il tutto in uno scenario di volumi ferroviari in crescita: da quando è stato realizzato il collegamento direttissimo tra la Darsena Toscana (che servirà in futuro anche la Piattaforma Europa) e il corridoio ferroviario tirrenico, i volumi ‘via ferro’ movimentati dal principale terminal contenitori del porto (Tdt) hanno raggiunto nel 2017, tra partenze e arrivi, i 48.331 container.

“E anche sulla sponda opposta della Darsena Toscana – spiegano ancora dall’Autorità – i terminalisti che si appoggiano al raccordo ferroviario Porto Nuovo per movimentare via treno una quota parte della propria merce, non fanno mistero di voler utilizzare, più massicciamente che non in passato, i binari del porto per spedire le proprie merci”. È per questo motivo che l’Authority livornese guidata dal presidente Stefano Corsini sta mettendo mano ad un ambizioso ‘piano del ferro’ che potrà sicuramente cambiare il volto del , rendendo strategici i veri punti di forza dello scalo: un retroterra vasto e pianeggiante e un’alta capacità di penetrazione verso i mercati del Centro Europa.