ALICANTE – Dopo la sosta cinese, in cui gli equipaggi sono stati accolti dall’entusiasmo dei fan locali, che hanno mostrato di apprezzare sempre di più la vela, grazie anche alla presenza di Dongfeng Race Team, con due velisti cinesi, e di Sun Hung Kai Scallywag, portabandiera do Hong Kong, domani sei team partiranno per una nuova, impegnativa frazione da Hong Kong a Auckland, la famosa City of Sails neozelandese.
La Leg 6 è lunga 6.100 miglia teoriche e si sviluppa sulla rotta da Hong Kong a Auckland, in Nuova Zelanda. La parte iniziale vedrà la flotta attraversare il Mar Cinese Meridionale, passando a nord delle Filippine. In seguito, entrerà in Pacifico per una lunga navigazione con prua sud-est, dovendo però evitare le numerose isole della Polinesia, prima di poter far rotta su Auckland.
La sesta frazione sarà ancora una volta caratterizzata strategicamente dal passaggio nord-sud dei Doldrum, le calme equatoriali, che si sono dimostrate decisive nella Leg 4. E, naturalmente la corsa verso Auckland, sulla costa est della Nuova Zelanda, nel corso degli anni ha visto molti scontri decisivi per giungere sul traguardo della famosa City of Sails, cui sono legati molti ricordi anche degli appassionati italiani.
Gli spagnoli di MAPFRE, leader della classifica generale, taglieranno la linea di partenza forti di un vantaggio di quattro punti sui franco/cinesi di Dongfeng Race Team. Con la prospettiva di affrontare un nuovo passaggio dell’Equatore, i due skipper sono ben coscienti dei rischi posti da questa tappa.
“Credo di poter definire la tappa verso Auckland insidiosa.” Ha detto lo skipper di Dongfeng, Charles Caudrelier. “Dobbiamo attraversare i Doldrum e sappiamo bene che è un passaggio complicato e un po’ casuale e siamo preoccupati di essere quelli che restano impantanati sotto una nuvola questa volta. Però è una delle tappe migliori perché si arriva ad Auckland che è un posto fantastico e un posto dove le persone ne sanno molto di vela e amano questa regata”
Lo skipper spagnolo Xabi Fernández sa bene quali siano i rischi delle calme equatoriali, visto che nella Leg 4 il buon vantaggio accumulato nella prima parte della tappa è praticamente svanito, costringendo la barca rossa a una battaglia per le posizioni di rincalzo, con un risultato deludente per i leader della graduatoria overall. “Sappiamo tutti quanto difficili possano essere i Doldrum e la scorsa volta per noi è stata dura.” Ha dichiarato Xabi Fernández. “Ci siamo trovati a navigare lontano dai primi per 10 o 15 ore ed è stato terribile vedere gli altri andarci via…”
Le previsioni meteo per lo start di mercoledì alle 11 locali di Hong Kong indicano un vento da nord-est dai 12 ai 15 nodi, condizioni ideali per la partenza ma successivamente il vento dovrebbe aumentare via, via nei primi giorni.
“Questo tratto è sempre così.” Ha detto la skipper di Turn the Tide on Plastic Dee Caffari. “Mi ricordo che la scorsa edizione quando siamo partiti da Sanya (in Cina) abbiamo avuto condizioni di vento forte di bolina molto simili nello stretto di Luzon. E questa volta sarà lo stesso. La rotta non sembrerà evidente, perché dovremo quasi allontanarci dalla Nuova Zelanda prima di poter poggiare e mettere la prua verso la meta. E’ una tappa dura anche dal punto di vista psicologico.”
Questa sarà l’undicesima volta che la regata visiterà la Nuova Zelenda e la decima volta che l’arrivo sarà ad Auckland. Per molti velisti la City of Sails rappresenta la casa della Volvo Ocean Race, con oltre 350 atleti kiwi che vi hanno preso parte nel corso degli anni. Due saranno invece gli italiani presenti, Francesca Clapcich a bordo di Turn the Tide on Plastic e Alberto Bolzan con Team Brunel.
Le barche che prenderanno il via saranno sei, dato che Vestas 11th Hour Racing ha emesso una comunicazione lunedì che informava che avrebbe saltato questa tappa.