ALICANTE – Davanti alla difficile scelta di affrontare la tempesta che è in arrivo portandosi a sud, su una rotta più veloce ma anche più rischiosa, o rimanere più a nord in posizione più sicura ma più lenta, i sette team hanno messo le carte in tavola e resa chiara la loro strategia.
Con una mossa coraggiosa, che lo allontana dal resto della flotta, il team guidato dalla skipper britannica Dee Caffari Turn the Tide on Plastic, e di cui fa parte anche l’italiana Francesca Clapcich, ha deciso di stare a nord nella speranza di evitare venti fortissimi e onde potenzialmente molto pericolose. In netto contrasto con i battistrada di Dongfeng Race Team, MAPFRE, team Akzonobel, Team Brunel e Team Sun Hung Kai/Scallywag, che invece hanno gettato il dado e deciso per il sud.
Dee Caffari è una delle veliste più esperte e rispettate al mondo, conosciuta per le sue doti marinaresche ma guida un gruppo di giovani che per la maggior parte non hanno mai affrontato condizioni di questo genere e dunque, insieme al navigatore francese Nico Lunven ha deciso di premiare la sicurezza, a scapito della velocità.
Tuttavia la tempesta è molto estesa, oltre 400 miglia, e si muove velocemente verso est. Entrarvi è inevitabile, ma Dee Caffari ha ponderato bene la scelta. “Ho avuto delle sensazioni negative per 24 ore e pensavo fosse qualcosa che avevo mangiato o bevuto, ma non è così.” Ha spiegato l’unica skipper donna di questa edizione del giro del mondo. “Onestamente, credo sia il senso di responsabilità, il peso di dover fare le scelte giuste e tenere insieme barca e equipaggio per le prossime 48 ore, senza danni o problemi. Ho mal di stomaco, una sensazione che non avevo mai provato prima.”
Intanto le barche che hanno tenuto una rotta meridionale devono affrontare altre sfide. Quando la depressione li colpirà, questi team avranno vento più forte e contrariamente a Turn the Tide on Plastic non avranno alcuna via di fuga. La zona di esclusione dei ghiacci a sud della flotta che è stata definita per tenerla lontana dal pericolo degli iceberg, infatti, impedisce ai battistrada di scendere ancora quando le condizioni si faranno ancor più dure. Dovranno invece puntare a nord, strambando molte volte in condizioni al limite, proprio al confine con la zona di esclusione.
“Non penso che quello che faremo nelle prossime ore possa essere definito regatare.” Ha ammesso lo skipper di Dongfeng, Charles Caudrelier. “Vogliamo scappar via veloci, ma non vogliamo rompere nulla o farci del male.” Lo skipper di MAPFRE, Xabi Fernandez, che si trova solo otto miglia alle spalle Dongfeng, ha aggiunto: “Sta diventando dura, fa freddo, ma sarà anche divertente.”
A circa 75 miglia a nord del gruppo di testa anche i danesi/americani di Vestas 11th Hour Racing si stanno preparando. Al rilevamento delle ore 1300 UTC, le 14 italiane l’equipaggio guidato da Charlie Enright era il più veloce della flotta, con 22,5 nodi invece dei 16,3 di Dongfeng. “Sembra che ci stiamo preparando a una battaglia.” Ha detto il navigatore inglese Simon Fisher. “Il vento sta crescendo e è più largo di quanto previsto, il che ci fa venire dei dubbi. Dipenderà da quanto ci terrà alti, e dovremo scegliere le vele giuste e l’angolo migliore. Per il momento siamo cauti.”
Il vento è ormai stabilmente sopra i 25 nodi e continua ad aumentare. Le prossime 48 ore saranno fondamentali per il successo nella terza tappa.