I PERICOLI DERIVANTI DAL TRASPORTO DI BAUXITE A MEZZO NAVE

BRINDISI – I carichi di bauxite possono divenir instabili se trasportati via mare, esponendo la nave a seri rischi di capovolgimento nonché di naufragio: l’allarme è stato lanciato direttamente dal sottocomitato CCC (i.e.: Carriage of Cargoes and Containers) in seno all’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) che, riunitosi lo scorso mese di settembre, ha rilasciato le nuove linee guida in tema di trasporto di bauxite via mare.Oltre 100 milioni di tonnellate di bauxite, notoriamente considerata come la principale fonte dell’alluminio, vengono trasportati via mare ogni anno ed i rischi di incidenti marittimi sono esponenzialmente cresciuti negli ultimi tempi.

Soltanto due anni or sono la nave rinfusiera Jupiter si capovolse e naufragò a circa 150 miglia nautiche dalle coste vietnamite mentre trasportava oltre 46.400 tonnellate di bauxite, causando peraltro la morte di 18 marinai; così, all’indomani di quell’incidente, fu avviato in tutta fretta uno studio scientifico allo scopo di indagare sia i pericoli chimici che le interazioni tra le particelle di bauxite.

Secondo le risultanze di quello studio, finito poche settimane fa sul tavolo del sottocomitato CCC, alcune tipologie di bauxite, specialmente quelle caratterizzate da una più alta percentuale di particelle più piccole, potrebbero andare incontro a processi di liquefazione in presenza di un’elevata umidità nella stiva della nave; la liquefazione della bauxite, peraltro facilitata dal moto dello scafo in navigazione, comporterebbe uno spostamento del carico arrivando in tal modo a compromettere pericolosamente la c.d. riserva di stabilità della nave.

Le suddette rivelazioni scientifiche hanno pertanto trovato dimora all’interno delle linee guida in tema di trasporto di bauxite, contenute nella circolare CCC.1/Circ.2/Rev.1 entrata in vigore lo scorso 20 settembre, sicchè potrebbero finire per essere recepite, nel 2019, tra le modifiche al Codice IMSBC (International Maritime Solid Bulk Cargoes). Ed è in virtù di tali modifiche che alcune qualità di bauxite, specialmente quelle con una percentuale maggior di particelle più piccole, saranno classificate come carichi di classe A – c.d. carichi che possono liquefarsi – nonché sottoposte a procedure di valutazione e controllo più stringenti.

Come noto, il Codice IMSBC distingue tra tre categorie di carichi ossia quelli di classe A, quelli di classe B (carichi sottoposti a pericolo chimico) nonché quelli di classe C (carichi che non incorrono rischi né di liquefazione nè di natura chimica); a seconda della categoria di appartenenza, il carico viene sottoposto a diverse procedure di controllo che dipendono, per l’appunto, dalla verifica del c.d. TML (i.e.: trasportable moisture limit), vale a dire la percentuale massima di umidità per carico trasportato.

 

Stefano Carbonara