BRINDISI – Con una comunicazione telematica, lo staff dello Sviluppo economico della Regione Puglia, ha notificato che a causa di un “refuso materiale” sulla delibera di Giunta Regionale che individua il gruppo di Lavoro ZES Adriatica, l’esclusione della Camera di Commercio di Brindisi.
Nella conferenza stampa di oggi, il presidente della Camera di Commercio di Brindisi Alfredo Malcarne ha dichiarato: “Riteniamo scellerato che ci sia, all’interno del gruppo di lavoro, la Camera di Commercio di Bari e non quella di Brindisi. Avremmo ritenuto più giusto ed equo all’interno della composizione del gruppo di lavoro che fosse presente UnionCamere Puglia e non la sola Camera di Commercio di Bari.
Le linee guida relative alla costituzione delle ZES indicano chiaramente che nei gruppi di lavoro devono essere presenti le camere di commercio del territorio, sicuramente quella di Bari e sicuramente quella di Brindisi” “Erronea non l’esclusione ma è erronea la delibera che non prevede l’inclusione della nostra Camera di Commercio”.”Stiamo preparando, attraverso la segreteria di Brindisi, una richiesta di integrazione della delibera e un incontro con l’assessore Michele Mazzarano per chiarire la situazione”.
Durante la conferenza stampa è intervenuto Teo Titi, rappresentante dell’associazione OPS (Operatori Portuali Salentini): “Non si capisce perchè questi errori, queste superficialità, riguardino sempre la città di Brindisi e soprattutto la sua esclusione. Noi, come OPS, riteniamo che non siano errori di superficialità, ma un attacco violento a Brindisi e al suo porto”.
“Se è vero che c’è un sistema, e se è vero che questo sistema si vuole attuare perchè non si crea un sistema all’interno di un tavolo di lavoro con le giuste rappresentanze dei territori, tutto questo è inaccettabile”.
Continua Malcarne: “E’ un problema di rispetto dei ruoli e di dignità di rappresentanza. Mi auguro che la Camera di Commercio di Bari sostenga le posizioni che l’ente camerale di Brindisi dovrà assumere nei confronti della delibera che è stata presa”.
Salvatore Carruezzo