COPENAGHEN – Una compagnia di navigazione, sicuramente, si è trovata/troverà di fronte ad un contratto di vendita o di acquisto di una nave usata. Operazione tecnico/amministrativa che rappresenta sempre una fase integrante del trasporto marittimo e non tutte le società, come le grandi global carrier, godono di credito finanziario marittimo per comprare navi di nuova costruzione.
Molte compagnie di navigazione, quelle piccole s’intende, per sostenere la loro flotta sono impegnate spesso a comprare navi già usate. Questo comporta cambio di bandiera e nuove tasse per la registrazione del contratto e l’iscrizione in nuovi registri. Il Governo danese, ultimamente nel proprio programma finanziario, sta proponendo nuove misure per le imprese e l’industria al fine di prolungare la crescita dell’economia nazionale.
Fra le nuove misure per incentivare lo sviluppo della fotta danese, il Governo danese sta proponendo di abolire la tassa di registrazione sulle navi mercantili; tassa che in altri Paesi concorrenti risulta nettamente inferiore. Quando si registra una nave in Danimarca, è obbligo pagare una tassa “una tantum” dell’uno per mille del valore della nave e lo stesso canone vale per registrare un mutuo finanziario. Queste quote d’iscrizione, a volte rappresentano un ostacolo per lo sviluppo di molte compagnie di navigazione.
Le proposte marittime del Ministero danese dell’Industria, Affari e Finanze sono valide per l’abolizione della tassa speciale sulle navi di seconda mano e che sono registrate nel registro Internazionale Danese (DIS). Una tale misura, quella della rimozione del costoso canone, al fine di registrare le navi sotto la bandiera danese, per il Governo è questione importante per l’intero settore dei trasporti marittimi e renderà la Danimarca un mercato più attraente e nello stesso tempo diventerà una potenza marittima globale.