BRUXELLES – La Francia e il Belgio hanno tempo sino al prossimo primo gennaio 2018 per allineare i loro sistemi fiscali alle norme europee in materia di aiuti di Stato. Per la verità, la Commissione europea, già da gennaio 2016, aveva esortato tale allineamento; stessa esortazione fu inoltrata anche all’Olanda; ma quest’ultima aveva annunciato la presentazione di un ricorso contro la decisione di Bruxelles.
La Commissione europea invita il Belgio e la Francia ad abolire le esenzioni dall’imposta sulle società ed enti che gestiscono i porti per evitare le disparità con il sistema fiscale europeo a tutto svantaggio di altri Stati membri. Infatti, la stessa Commissione, da maggio 2017, ha introdotto nuove regole per gli investimenti pubblici nei porti e negli aeroporti al fine di preservare la concorrenza e di semplificare le procedure. Su queste note, il commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Le decisioni della Commissione relativamente al Belgio e alla Francia, così come quella precedente relativa all’Olanda, dimostrano chiaramente che le esenzioni ingiustificate dall’imposta sulle società per i porti distorcono la concorrenza”.
Nell’esortazione della Commissione si fa riferimento ai porti marittimi e fluviali di Anversa, Bruges, Bruxelles, Charleroi, Ghent, Liegi, Namur, Ostenda e per i canali navigabili della provincia di Hainaut e delle Fiandre. Per la Francia, ci si riferisce ai porti di Bordeaux, Dunkerque, La Rochelle, Le Havre, Marsiglia, Nantes-Saint-Nazaire, e Rouen, oltre agli scali portuali di Guadalupa, Guyana, Martinica e Reunion, e senza escludere i porti del sistema portuale di Parigi e per i porti delle Camere di Commercio e dell’Industria.
I Governi di Belgio e di Francia hanno tempo fino alla fine del 2017 per allineare i sistemi fiscali nazionali alle norme europee, cercando di recuperare gli aiuti di Stato già versati.
Abele Carruezzo