I velisti della classe RC44 sperano in una barca monoscafo per la 36ma America’s CupROMA

ROMA – Dopo la vittoria di Emirates Team New Zealand nella 35ma Coppa America circolano molte ipotesi sull’utilizzo di un monoscafo o di un multiscafo per la prossima edizione. Se si tornerà ai monoscafi e ci si “ricongiungerà” alla vela, come dicono alcuni, ne trarranno sicuramente beneficio alcune classi ad alte prestazioni come gli RC44.

Ci sono molti velisti che hanno preso parte alla Coppa America in passato che regatano fianco a fianco agli armatori/timonieri nella classe RC44. Abbiamo sentito le opinioni di due atleti italiani e di due neozelandesi per capire cosa pensano succederà nel prossimo capitolo dell’evento.

Dato che è uno dei pochi italiani che è stato coinvolto nell’ultima edizione di Bermuda e essendo stato in passato parte dell’equipaggio del nuovo sfidante Luna Rossa di , forse il punto di vista migliore è quella del tattico di Artemis Racing RC44 di Torbjörn Törnqvist: Francesco Bruni che ha occupato il posto di stratega su Luna Rossa nel 2003 e 2007; è stato tattico nel 2013; skipper nel 2017-e più recentemente timoniere di riserva per Artemis Racing nel 2017.

“La mia opinione persona è che tornare ai monoscafi può essere una buona scelta, a patto che si tratti di barche molto performanti. Non possiamo ignorare anche il foiling, che si è dimostrato essere un grande successo nel mondo della vela sportiva. In effetti i foil sono più importanti rispetto ad avere un mono o un multi. Migliorano molto le prestazioni, ciò significa che si potrebbe avere un monoscafo con foil molto veloce. Una taglia dai 60 ai 90 piedi sarebbe la migliore.” Ha dichiarato Bruni, aggiungendo: “Credo che quel che è successo con i ciclisti sia stata una cosa bella da vedere una volta, ma non sia la scelta giusta sul lungo termine e tutti sono d’accordo.

Controllare tutto con bottoni non è il massimo, anche questo dovrebbe essere limitato. Detto ciò, l’innovazione è sempre un fattore positivo e non voglio certo che si fermi. Quello che mi piacerebbe è vedere un maggior numero di velisti a bordo. L’evento si è anche allontanato un po’ dal mondo reale. Pensate alle wings, sarei d’accordo a mantenere i multiscafi ma con alberi e vele tradizionali perché non vedo proprio il resto delle barche da regata adottare queste soluzioni. Tuttavia, mi sembra che il foiling diventi sempre più importante, i ragazzi si divertono con le barche voltanti. Per esempio mio figlio, che ha undici anni ha un Waszp (Moth), è abbastanza ben messo fisicamente e questa barca gli piace molto di più che un Optimist! Se si ritornerà ai monoscafi si riprenderà un buon rapporto con la vela “normale” e i team avranno barche su cui allenarsi. Insomma bene i mono, purché siano ad alte prestazioni.

Bruni non pensa che, come si dice, il patron di Luna Rossa Patrizio Bertelli caldeggi un ritorno ai mono. “Sono abbastanza sicuro che Patrizio Bertelli ami la vela in generale. Forse gli piacciono di più i mono. Ma quello che non gli è piaciuto dell’ultima Coppa è stato il cambiamento delle regole. Non aveva problemi con gli AC72 e gli AC62 della prima regola. Gli piaceva molto la tecnologia nuova, non era quello il problema.”

Cameron Appleton, tattico di Team Aqua RC44, già con Team New Zealand nel 2000 e timoniere di riserva nel 2003, dice: “Quello che abbiamo visto a Bermuda è stato molto spettacolare, delle regate incredibili ed è stato diverso vedere dal vivo quel che stava succedendo. A me è sembrato che ci fosse molta abilità velica, ma solo da parte di uno o due uomini per barca. Nel caso di TNZ il timoniere Peter Burling è stato grande, ma gli altri hanno dovuto usare molto i computer. Spero che il prossimo evento sia più una regata velica e meno una gara informatica, in modo che ci siano più velisti.

Poi c’era l’aspetto fisico, che ha dimostrato che l’equipaggio di Emirates Team New Zealand riusciva a produrre e a distribuire più potenza. Si sono visti team fare troppe manovre e rimanere indietro, specialmente nelle prime fasi, e gli uomini a bordo avrebbero potuto anche essere sostituiti da motori. Sono neozelandese e quindi sono molto orgoglioso di quello che ha fatto Emirates Team New Zealand. Sono stati i migliori in tutto e sempre avanti agli altri. Se sceglieranno di tornare ai monoscafi sarà utile per classi come i TP52 o gli RC44 e altre barche ad alte prestazioni.”

L’italiano Vasco Vascotto, tattico dell’RC44 Peninsula Petroleum che è stato anche skipper e timoniere su Mascalzone Latino nel 2007 ha detto: “Personalmente spero si torni ai monoscafi. Per i velisti, i velai, i designer e per molte altre persone che torneranno a una vela più normale. Naturalmente sarebbe dura per Emirates Team New Zealand rinunciare ai passi avanti che hanno fatto con i catamarani, ma anche in passato hanno dimostrato molte volte di non aver paura di navigare, con qualsiasi tipo di barca. Vogliono il meglio per la vela e per il loro paese e vorranno molti team partecipanti alla prossima Coppa America in , per creare business nel loro paese. Sarebbe la cosa più intelligente da fare.

E non pensate che stia cercando lavoro! Ne ho già abbastanza, sono molto fortunato. Ma vorrei avere l’opportunità di fare un’altra coppa per vedere se sono bravo abbastanza, se posso essere competitivo e vincere. Di sicuro se si tornerà ai mono, ne beneficeranno le classi mono come gli RC44. Devo dire che Patrizio Bertelli è un mito, ha mostrato che quel che gli interessa è il bene della comunità velica e ha aiutato anche molti giovani atleti in Italia. E’ un uomo intelligente e farà le scelte giuste insieme a Emirates Team New Zealand.”

Il kiwi Hamish Pepper, tattico di Aleph/Team Nika RC44 e che ha svolto lo stesso ruolo a bordo di Team New Zealand nel 2000 sulla barca B per Dean Barker pensa che: “Le ultime due edizioni della Coppa America sono certamente state belle con i catamarani foiling e c’è spazio per questo tipo di vela. Ma c’è spazio anche per dei buoni monoscafi. Sarà interessante vedere cosa sceglieranno. Nell’ultima edizione non c’erano molti velisti a bordo di Emirates Team New Zealand, e la maggior parte dei ciclisti erano anche buoni velisti. Su alcune barche c’era il tattico, su altre no.

Non è la vela cui siamo abituati quindi forse la prossima volta le barche saranno più a misura di velista. Sono sicuro che Grant Dalton ha una sua idea in proposito.” Circa il beneficio per classi come gli RC44 Pepper dice: “L’RC44 è una grande barca, ideale per il match racing e le regate di flotta. È una barca planante con grandi vele di prua asimmetriche, veloce e che va portata bene. Quindi se si tornerà ai mono forse nelle prossime stagioni vedremo una flotta più numerosa.”