ROMA – Il territorio italiano sappiamo che è caratterizzato da una vasta presenza di aree portuali a cui si affiancano basi della Marina Militare. In quest’ultimo periodo, gli attacchi informatici, con le relative gravi minacce, si sono resi più invadenti in molti settori industriali. Il cluster marittimo non si sente immune e pertanto è necessario che le Istituzioni internazionali e nazionali si attivino con tutte le possibilità operative per fronteggiare il rischio d’intrusioni informatiche nei sistemi di gestione dei traffici marittimi.
Si pensi per un attimo a petroliere, chimichiere e gasiere, quanto vulnerabili possono essere le loro working communication di fronte ai rischi d’intrusione informatici e alla loro debole cyber security. L’attività malevole dei cyber criminali stanno interessando con sempre maggiore frequenza ed impatto le infrastrutture per la navigazione marittima, complici un progresso tecnologico ed un mercato in continua crescita. Ultimamente, Confitarma si è resa promotrice di un seminario di studi su tali argomenti, al quale sono intervenuti armatori, esponenti delle istituzioni ed esperti tecnici informatici. Confitarma, anni addietro, istituì un gruppo di lavoro, dal titolo eloquente – “Operatività nave”- con l’obiettivo di garantire più sicurezza marittima.
Infatti, partendo dall’accettazione dell’IPS Code, si sono studiate forme di collaborazione tra Amministrazione e industria marittima per individuare e adottare misure di contrasto alla pirateria marittima nei mari del mondo; una tale strategia, si afferma in Confitarma, potrà essere valida nella gestione di minacce informatiche al cluster marittimo. All’Istituto Italiano di Navigazione è stata data la possibilità di fare un’attenta analisi del fenomeno per il comparto marittimo, evidenziando, alla luce delle nuove direttive IMO, l’impatto strategico dei rischi e della minaccia di un attacco cyber sia alla rete informatica di una nave che ai sistemi di governo della stessa.
Il Ministero dell’Interno, con i suoi massimi esponenti, ha richiamato il recente piano normativo e l’architettura di sicurezza cibernetica, deputata alla prevenzione degli eventi dannosi e alla difesa dello Stato da attacchi nello spazio cyber, alla prevenzione e repressione dei crimini informatici e alla formazione degli operatori statali della Polizia postale e delle comunicazioni. L’invito alle industrie marittime rimane quello di aggiornare i dipendenti e innovare le loro reti operative per consolidare una vera e propria cultura della gestione del rischio informatico.
Il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera – ha messo in luce gli obiettivi del piano “Maritime Cyber Risk Management” e del recente censimento sul livello di security della flotta italiana e delle compagnie di navigazione nazionali. Per i tecnici esperti d’informatica, presenti al seminario, si tratta di prendere coscienza e consapevolezza della presenza di tale rischio e di considerare la cyber security come un’opportunità di crescita organizzativa, tecnologica e delle competenze a terra e a bordo. Per Confitarma ora si tratta di collaborare con le Istituzioni per individuare un percorso condiviso per l’implementazione delle misure minime da attuare per fronteggiare una simile minaccia.
Abele Carruezzo