Commissione UE approva modifiche sugli investimenti pubblici

– Le novità fondamentali riguardano gli investimenti sui porti e aeroporti. In particolare si potrà investire fino a 150 milioni di euro negli scali marittimi e fino ai cinquanta milioni nei porti interni, senza passare sotto il controllo di Bruxelles. Il nuovo Regolamento generale di esenzione per categoria, entrato in vigore il primo luglio 2014, autorizzava gli Stati membri a concedere aiuti d’importi più elevati a categoria d’imprese più ampliata rispetto al precedente Regolamento, senza doverli notificare alla Commissione per l’autorizzazione preventiva.

Le categorie di esenzione riguardano gli aiuti a poli d’innovazione, i regimi di aiuto per ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali, gli aiuti per le infrastrutture a banda larga, gli aiuti per la cultura e la conservazione del patrimonio, gli aiuti per lo sport e infrastrutture multifunzionali ricreative, gli aiuti agli investimenti per le infrastrutture locali. Si era arrivati a essere esonerati quasi il 98% degli aiuti di Stato che gli Stati membri mettevano in campo (28 miliardi di euro come spesa/anno), esclusi investimenti su porti e aeroporti. L’anno scorso, la , aveva raccolto i pareri di vari stakeholders sulla possibilità di un’estensione del Regolamento di esenzione del perimetro degli aiuti di Stato all’ambito portuale e aeroportuale, a patto di non ritenerli discorsivi della concorrenza.

Si proponevano ulteriori semplificazioni per gli investimenti c.d. di “ basso” importo nei porti (fino a 5 milioni di euro per gli scali marittimi e fino a 2 milioni per i porti interni), oltre ad una maggiore flessibilità sulla durata delle concessioni portuali, per consentire al concessionario il tempo necessario per recuperare gli investimenti; proposte analoghe furono presentate anche per gli aeroporti. Ad aprile di quest’anno, si è conclusa la “Country visit” della Commissione europea presso il Dipartimento per le Politiche Europee in materia di aiuti di Stato e infrastrutture.

Al centro dei lavori le prospettive della rafforzata partnership tra l’Italia e Commissione europea, grazie al “Common Understanding”, il protocollo firmato a giugno 2016, dal Sottosegretario alle Politiche e agli Affari Europei, Sandro Gozi, e dalla Commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager. In questi giorni, la Commissione europea ha approvato le modifiche alle norme sugli aiuti di Stato che hanno lo scopo di favorire gli investimenti pubblici nei porti e negli aeroporti. Gli Stati membri possono investire negli aeroporti regionali (con tre milioni di passeggeri/anno) senza pre-avviso e controllo della Commissione: questo riguarderà più di 420 aeroporti dell’Ue, circa il 13% del traffico aereo.

Le modifiche trattano anche investimenti per spese su aeroporti minori che gestiscono fin a 200.000 pax/anno, importanti per la connettività di una regione.  Per i porti, gli Stati membri possono investire fino a 150 milioni di euro, e 50milioni per gli scali interni. Il Regolamento autorizza anche le Autorità pubbliche a coprire le spese di dragaggio nei porti interni e delle relative vie d’accesso. Nella nota del Commissario UE alla Concorrenza, Margrethe Vestager, si legge: “Vogliamo fare in modo che le società possano competere a condizioni paritarie nel mercato interno. I cambiamenti introdotti risparmieranno agli Stati tempo e fatica negli investimenti per porti e aeroporti, per la cultura e le regioni ultraperiferiche dell’UE, tutelando la contempo la concorrenza, e saremo così ‘grandi sulle grandi questioni e piccoli sulle piccole’, a vantaggio di tutti i cittadini europei”.