ROMA – La prima assemblea della Federazioni Italiana dei Piloti dei Porti si svolse nel 1947 presso il palazzo della Marina Mercantile. Questa del 2017 è un’assemblea importante e decisiva per il Piloti dei porti italiani poiché segnerà il cambiamento all’insegna dell’innovazione tecnologica e sociale. Lo slogan di questo anno è una frase di Steve Jobs: “The only way to do a great work is to love what you do”.
Infatti, a questa settantesima assemblea nazionale, i lavori sono stati aperti dal Segretario generale dell’IMO, Kitack Lim, alla presenza del Ministro Infrastrutture e Trasporti, On. le Graziano Delrio. Ospiti graditi, unitamente all’intero cluster marittimo, i presidenti delle Federazioni europee dei Piloti francesi, tedeschi, olandesi, inglesi e spagnoli, oltre al presidente mondiale dei Piloti (IMPA), il canadese Simon Pelletier, e il presidente europeo Piloti (EMPA), il norvegese Stein Inge Dahn. Molte le Capitanerie di Porto presenti, accompagnate dal Comandante Generale Amm. Ispettore Vincenzo Melone a sottolineare la diuturna collaborazione dei Piloti e della Guardia Costiera nel garantire la sicurezza della navigazione.
“L’importanza di impiegare piloti qualificati nei servizi alle navi in entrata/uscita dai porti, oggi, è importante per la sicurezza”, ha detto in apertura dei lavori il segretario generale dell’IMO. “ Preparazione professionale riconosciuta dalla stessa IMO fin dal 1968. L’Organizzazione ha adottato una risoluzione dell’Assemblea sul servizio di pilotaggio, raccomandando che i Governi garantiscano servizi di pilotaggio sempre più efficaci e definiscano una volta per tutte le classi di navi per le quali l’impiego di un pilota sarebbe obbligatorio”, ha concluso il segretario Lim.
Il Presidente di Fedepiloti, Com. te Danilo Fabricatore, nella sua relazione ha ricordato l’emanazione della legge sulla Responsabilità Civile del Pilota al regolamento Europeo sui Servizi Portuali. “Da sempre, favorevoli alla riforma della legge 84/94 – ha ribadito il presidente – noi crediamo fermamente che il nostro servizio rappresenti un valore aggiunto per lo sviluppo dei porti e per l’incremento dei traffici, anche con delle difficoltà infrastrutturali che incontriamo in alcuni porti. Ed ancora, il pilotaggio via radio, ormai diffuso in molti porti italiani merita di essere inserito in una normativa primaria, così come l’IMO lo considera a tutti gli effetti un ‘proprio atto di pilotaggio’”.
Ricordiamo che detta modalità del servizio di pilotaggio (via radio), nel nostro ordinamento è sistematicamente previsto nei Regolamenti di servizio e nei Decreti tariffarie e comporta costi sensibilmente inferiori per l’utenza, in linea e più bassi del contributo che, in alcuni Paesi della UE, viene pagato dagli armatori per usufruire del c.d. PEC (Pilotage Exemption Certificate). Poi sono seguiti i vari interventi di Delrio e del Comandante Ispettore Amm. Melone.
In tutti gli interventi è stata affermata la parola “sicurezza”, requisito fondamentale che caratterizza i servizi tecnico-nautici (pilotaggio, rimorchio, ormeggio); per i piloti è riconosciuta una conoscenza/competenza delle aree portuali ed extra/portuali specializzata dall’Organizzazione Marittima Mondiale.