ROMA – A sei giorni dalla partenza del 9 aprile le banchine di Riva di Traiano iniziano ad affollarsi delle barche che parteciperanno alla prossima “Roma”. I solitari sono sempre i più solleciti ad arrivare. Per loro il lavoro, nonostante il supporto dello staff, è sempre tantissimo. Una montagna da scalare e quasi impossibile da condividere con qualcuno.
Sulla barca ci sono loro, e ogni dettaglio deve essere non solo al posto giusto, ma al “loro” posto giusto. Ognuno ha i suoi riti e le sue manie. La barca di Carlo Potestà, ad esempio, è un sacrario dove ogni cosa è maniacalmente al suo posto. In altre barche le soluzioni sono più estemporanee, ma sempre dettate dalle strane esigenze di un solitario. Le spiegazioni sono sempre convincenti.
Ascoltarle è un piacere. Capirle un optional. Alla fine (ma le sorprese dell’ultima ora non mancano mai) saranno in dieci a prendere il via in solitario. Un ottimo risultato per una vela sempre più avventura. Ma con tanta tecnica.Il più pazzo? Allo stato attuale il montanaro bolzanino Maurizio Vettorato, che corre su Extremelife, un agguerrito Classe 9.50. Uno che fa record combinando vela, sci alpinismo e bicicletta non può essere considerato totalmente sano…. e per questo la “Roma per 1” fa per lui. Il più tranquillo, apparentemente, è il decano Oscar Campagnola, quest’anno sulla sua nuova barca Fair Lady Blue, uno splendido Comfortina 42.
I ritorni in pista sono molti, segno che questa regata e la voglia di vela in solitario lasciano il segno. C’è Enzo Donadio, con il suo Billie’s Bounce, Michel Cohen con Tintorel, i già citati Carlo Potestà e Oscar Campagnola. Sei le new entry, a cominciare da Maurizio Vettorato (prima volta in solitario), Angelo Ciciriello su YFFAR (Viva Mozart), Luca Sabiu sul suo Mini 6.50 Vivere la vela, Ugo Vinti su Mareamore, Alberto Bona, sul suo Class 40 Magalé e l’ultimo iscritto in ordine di tempo, Giacomo Gonzi, con il suo Comet 41 S Prospettica.
Ma se i solitari sono già in buon numero, è la Roma per 2 che ha registrato un boom di partecipazioni. Ben 22 le barche iscritte in questa classe, con un rientro dell’ultim’ora che è stato salutato da tutti con tanta gioia, quello del bravissimo Mario Girelli. Abbiamo ancora negli occhi il gran match race durato duecento miglia di due anni fa nella Roma per 1 con Gaetano Mura, e non vediamo l’ora di rivederlo in acqua. SuperMario ha superato da marinaio uno di quei frangenti della vita che rischiano di travolgerti, ed ora riprende il suo percorso, in doppio, a fianco di Natale Marcallini sul Figaro II Zabriskie Point II di Pietro D’Alì.
In questa classe ci sarà il campione italiano offshore in doppio Stefano Chiarotti, che sul suo Sun Fast 3600 Lunatika ha imbarcato il promettente minista Boggi Beccaria. Sarà lui la lepre, ma la muta dei cani che lo inseguiranno non gli concederà tregua. Da Giancarlo Simeoli e Michele Vaccari sul Vismara 46 Aeronautica Militare, all’altro Sunfast 3600 Bora Fast di Piercarlo Antonelli e Giovanni Bonzio, senza trascurare Gaiarda, il Dod 40 di Riccardo Capociuchi, Libertine, il Comet 45S di Marco Paolucci e Lorenzo Zichichi, i GS 43 Gygas e Javal 2, il Mylius 55 TestaCuore, l’Azurée 40 Catty Sark . Poi ci sarà tutta la Classe 9.50, che con la Roma per 2 corre anche la prima prova per il suo campionato, e il duello in casa Este, con i due 35′ del super-veterano Valerio Brinati (tutte le Roma disputate fin dalla prima edizione) e dell’oceanico Matteo Miceli (in attesa di varare il suo Class 40 Eco 40).
Nella Roma per Tutti, Leonardo Servi è pronto a dare battaglia a tutti con il suo Comet 38S Scricca. Alla barca toscana si contrapporranno lo Swan 65 Shirlaf, con Giuseppe Puttini e Stefano Pellizza e il 18 metri Junoplano-TuttoCalabria di Alex Ricci e Andrea Buzzi, per uno scontro tra titani, e poi il First 36.7 Dream Away di Sergio Poli, l’X442 Muzyka2 di Simone Taiuti e il Class 40 tedesco Tante Anni di Konrad Schwingestein.
Foto: Maurizio Vettorato