SALONICCO – “Vi posso confermare che abbiamo presentato la nostra offerta per aggiudicarci la maggioranza del porto di Salonicco”: così parla, privo di inutili circonlocuzioni, il noto terminalista filippino International Container Terminal Service (i.e.: ICTSI) per bocca del proprio vice presidente nonché responsabile per l’Asia ed il Pacifico, Christian R. Gonzales. L’operatore filippino, attivo nella movimentazione dei contenitori, vuole puntare il muso verso il Vecchio Continente e, chissà, si saranno detti dalle parti di Manila, l’imminente privatizzazione del secondo scalo marittimo greco potrebbe fare da apripista.
Del resto, ICTSI ha in dotazione oltre 240 milioni di dollari con cui alimentare, per il solo anno corrente, la propria strategia di crescita e sviluppo.Si sa, negli ultimi tre anni il governo di Atene ha perniciosamente viaggiato sulle montagne russe: collateralmente, tra falchi e colombe, c’era da aspettarsi che operazioni, quali ad esempio la privatizzazione del 67 % dello scalo di Salonicco, finissero sulla graticola.
Difatti, anche questa operazione rientra nel piano di “do ut des” che Atene ha dovuto mettere sul piatto pur di ottenere, da parte di Bruxelles e dal Fondo Monetario Internazionale, il prestito monstre di 86 miliardi di euro. Dopo una dilazione lunga 3 anni, gli animi paiono essersi placati e così il processo di privatizzazione ha ripreso il suo normale corso.
Giovedì pomeriggio, sulla scrivania londinese di Morgan Stanley, consulente finanziario del governo di Atene sono pervenute tre offerte per il secondo più importante porto ellenico che, attualmente, vanta una capitalizzazione in borsa di circa 195 milioni di euro. Oltre alla ICTSI, sono in lizza, rispettivamente, la DP World di Dubai ed il consorzio teutonico di private equity composto dalla Deutsche Invest Equity Partners, dalla Terminal Link – sussidiaria della francese CMA CGM – nonché dal gruppo greco-russo Savvidis. Non si hanno, invece, più notizie della giapponese Mitsui&Co.
L’Agenzia greca per le privatizzazioni dovrà aprire le buste contenenti le varie offerte non più tardi del prossimo 7 aprile. L’aggiudicatario del porto di Salonicco dovrà ulteriormente metter mano al portafogli ed investire almeno 180 milioni di euro nell’arco di un settennato. Si dovranno altresì garantire volumi di traffico pari ad almeno 360mila TEU per anno: prima della grande depressione, il traffico contenitori viaggiava ad una media di circa 440,450mila TEU per anno.
Stefano Carbonara