Armatori europei contro Parlamento Ue sulle emissioni di gas di navi

BRUXELLES – Appena l’altro giorno, il Parlamento UE aveva votato favorevolmente per una risoluzione operativa sulle emissioni di gas in atmosfera, inserendo le emissioni di navi in un sistema regionale come il globale ETS. Per il segretario generale dell’ (European Community Shipowners’ Associations), Patrick Verhoeven, la richiesta del di disporre di un sistema regionale, come quello dell’ETS (Emission Trading Scheme ETS) a livello globale potrebbe mettere a repentaglio l’impegno internazionale profuso dai paesi degli Stati membri della Ue in sede IMO.

L’ECSA non condivide il parere favorevole espresso anche dai caricatori europei sulla decisione del Parlamento Ue di includere le emissioni di gas serra delle navi nel sistema europeo di scambi ETS qualora l’IMO non riesca a predisporre entro il 2021 di analogo sistema. Si andrebbe incontro a un conflitto legislativo parallelo tra norme regionali (Ue) con quelle internazionali IMO.

“È un vero peccato e preoccupante che i nostri partner della catena logistica sono favorevoli a un approccio regionale”, ha rilevato Patrick Verhoeven. “Anche se riconosciamo e sosteniamo l’atteggiamento proattivo dei porti e degli operatori logistici per ridurre le emissioni di gas serra, siamo delusi dal fatto che non vedono come la posizione del Parlamento Ue vada esattamente contro i propri interessi: ottenere un accordo mondiale ambizioso ed efficace per l’intero settore dello shipping. Per non parlare poi degli effetti negativi di un ETS regionale comporterà certamente su porti comunitari che subiranno la concorrenza di quelli extracomunitari vicini, quali hub del Mediterraneo e – con Brexit – i porti del Mare del Nord.

Pertanto, invitiamo i nostri fornitori di servizi logistici e clienti a favorire gli obiettivi dell’IMO, invece di sostenere la decisione regionale dell’Ue”. Intanto, il 30 giugno 2019 l’Ue pubblicherà per ciascuna nave europea e ciascun armatore i dati sulle emissioni di C02 una ‘mappa’ completa dell’inquinamento.

Il percorso individuato con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria coinvolgerà anche il trasporto marittimo e il lavoro inizia adesso per gli armatori, chiamati a organizzarsi per monitorare le emissioni, e le società dei verificatori che dovranno validare i piani. Il Mrv (Monitoring, recording and verification) delle emissioni CO2 delle navi, previsto dal regolamento europeo 2015/757, obbligherà gli armatori a presentare entro il 31 agosto di quest’anno i piani del monitoraggio che partirà il primo gennaio 2018 e durerà un anno.