BRINDISI – Dal prossimo aprile 2017 le grandi navi da crociera ritornano a scalare il porto di Brindisi. Ancora una volta il porto con le sue banchine si ripropone come fulcro dello sviluppo turistico di Brindisi. Non basta il solo e affascinante passaggio attraverso il canale Pigonati per ormeggiare in città. E’ ora di progettare il “prodotto Brindisi” attraverso un porto competitivo.
Sembra che l’Amministrazione comunale, con tutti i suoi consiglieri, non abbia ancora maturato la sensibilità del significato di un “prodotto città”. Grandi navi da crociera, vere e proprie comunità galleggianti, si propongono con il loro ormeggio in città di coniugare orizzonti e punti di vista di una grazia estetica dell’”esserci” . Poi la vicinanza stretta della città Brindisi con il suo aeroporto diviene una stazione privilegiata d’imbarco e sbarco per tutto il Mediterraneo, come lo è stato per tutta la sua storia antica, moderna e si spera post-moderna. Quindi l’impegno per una Amministrazione sensibile di attivare azioni mirate per accogliere i crocieristi e turisti temporanei con una capacità di spesa nei vari punti commerciali del centro storico.
Impegnarsi a rendere accessibili tutti i beni monumentali e culturali di cui la città di Brindisi è ricca con percorsi controllati e con una segnaletica adeguata; e magari con percorsi protetti e in sicurezza; dare vita ad eventi culturali speciali; pensare ai concerti/ aperitivo sul piazzale del Teatro Verdi o dentro; associazioni culturali che sappiano rivitalizzare il sito della colonna romana con la scalinata Virgiliana ed altri siti.
L’offerta urbano-territoriale è a tutti gli effetti un prodotto/progetto alquanto particolare e complesso che viene indirizzato ai visitatori e turisti con un ambiente accogliente che va dallo spazio geografico (adibito a funzione turistica/culturale) alle infrastrutture (reti di comunicazione reali e virtuali) ai servizi pubblici (per assolvere finalità pubbliche), in grado di rendere l’offerta attrattiva e competitiva.
Abele Carruezzo