LONDRA – Nel presentare la relazione annuale sulla pirateria marittima internazionale, Mr. Pottengal Mukundan, Direttore del Piracy Reporting Centre dell’International Maritime Bureau – Commercial Crime Services – ha rilevato la caduta del numero di atti di pirateria. Caduta significativa che ha raggiunto i livelli più bassi dal 1988, pur rimanendo alto il numero dei rapimenti in mare di membri di equipaggio nel 2016 rispetto agli ultimi dieci anni.
Nel rapporto 2016 del Piracy Reporting Centre (PRC) dell’IMB sono menzionati 191 atti di pirateria e di rapine a mano armata nei mari del mondo. La diminuzione di atti di pirateria nei mari del mondo, pur rappresentando una notizia ottimistica, sottolinea che alcune rotte di navigazione rimangono pericolose e l’escalation del numero dei sequestri di membri di equipaggio dimostra una tendenza di forte preoccupazione in alcune aree definite “emergenti” dal rapporto 2016. Infatti, i rapimenti avvenuti nel Mare di Sulu tra la Malaysia e le Filippine dimostrano una nuova strategia applicata dai pirati. Il rapporto dichiara che i pirati hanno rapito sessantadue persone a scopo di estorsione in quindici incidenti separati in tutto il 2016.
Poco più della metà sono stati catturati al largo dell’Africa occidentale, mentre ventotto sono stati rapiti da bordo di rimorchiatori, chiatte, barche da pesca e da navi mercantili nelle acque della Malesia e Indonesia. Sequestri di marittimi imbarcati hanno registrato un aumento tre volte superiore a quelli del 2015. Il Golfo della Guinea rimane ancora per tutto il 2016 un hotspot dei rapimenti con trentanove marittimi in nove incidenti e con tre navi dirottate. Si è registrato un aumento notevole di attacchi inferti a navi al largo della Nigeria (36 casi nel 2016 rispetto ai quattordici del 2015), con alcuni casi oltre 100 miglia dalla costa.
Altri punti caldi rimangono le coste della Somalia, del Perù (navi dirette al porto di Callao) e del Bangladesh. L’IMB esorta i vari Governi interessati a questi incidenti di intensificare la sorveglianza, di indagare e identificare i rapitori e quindi punirli secondo il codice marittimo internazionale. Inoltre si consiglia ai Comandanti di navi di seguire le ultime migliori pratiche di gestione della navigazione in dette acque prendendo informazioni presso il PRC. L’IMB esorta, infine, noleggiatori e armatori a prendere in considerazione l’eventuale variazione di rotta, evitando il Mare di Sulu, passando a occidente di Kalimantan.
Abele Carruezzo