BRINDISI – Donato Caiulo, presidente del Propeller Club Port of Brindisi, interviene sul tema della riforma della portualità a pochi giorni dall’arrivo a Brindisi del Ministro a Infrastutture e Trasporti Graziano Delrio. Di seguito la sua nota.
“L’occasione della venuta a Brindisi del ministro Delrio pare adeguata per ricordare e sottolineare alcune questioni ed alcune speranze per il porto di Brindisi e per il nostro territorio.Sull’Autorità di Sistema Portuale Unica della Puglia si era espresso positivamente il Propeller con tutti gli operatori portuali brindisini in più occasioni. Lo stesso direttivo del Propeller club Port of Brindisi, in riferimento alla governance portuale pugliese, ha confermato in diverse occasioni, la propria adesione convinta al Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica del ministro Delrio, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso anno, che prevedeva 14 Autorità di Sistema Portuale di cui una unica ed unitaria in Puglia.
Alla luce dei cambiamenti avvenuti a gennaio 2016, e cioè l’istituzione della seconda Autorità di Sistema Portuale in Puglia che il sindaco di Bari ha rivendicato con forza presso il governo, appoggiato dal governatore Emiliano, il porto di Brindisi si ritrova nell’AdSP del basso adriatico.
Tale scelta “divisiva” per la Puglia e per l’Area Logistica Integrata Pugliese, apparve subito impropria al Propeller brindisino, anche perché non coerente con le previsioni e con gli obiettivi dello stesso Piano della portualità e della Logistica, approvato pochi mesi prima, nell’agosto 2015. La logica dei porti “Core” e della forte istituzione della città metropolitana di Bari, appoggiata dalla Regione, rispetto alle istituzioni provinciali deboli, ha avuto quindi il sopravvento sulla razionalità delle scelte e sulle previsioni dello stesso Piano Nazionale della Portualità e della Logistica di un’unica Autorità di Sistema Pugliese.
Successivamente, vista l’introduzione della seconda Autorità di sistema Portuale in Puglia, il Propeller, tra tattica e strategia, ragionando anche sul “governo del territorio” oltre che sulla logistica, cercando di interpretare al meglio le vocazioni territoriali, facendo emergere concetti, luoghi e popolazioni che appartengono all’immaginario collettivo degli abitanti e degli operatori economici del Salento e della Terra di Bari, aveva proposto un ragionamento in base al quale: a due Autorità di Sistema Portuale potrebbero corrispondere due Aree Metropolitane, quella barese e quella policentrica jonico-salentina (Area metropolitana prevista già negli anni ’80 negli studi del Piano Nazionale dei Trasporti, comprendente le tre province di Brindisi, Lecce e Taranto) con un ragionamento orientato quindi alla coerenza dell’azione governativa sui territori a partire dalla “contaminazione” tra le due riforme Delrio.
Tali proposte erano orientare, nel tempo, in campo logistico-portuale a ri-costituire l’Autorità unica della Puglia che comunque rappresenterebbe, con i numeri attuali, una delle prime Autorità di Sistema Portuale italiana mentre l’attuale Autorità di Sistema del basso Adriatico, per traffico merci e attivo di bilancio, è tra le ultime AdSP . Si sottolinea al riguardo, che il solo porto di Brindisi, rispetto ai 5 porti dell’AdSP porta in dote circa il 75% del bilancio e delle merci, con 7,5 Milioni di € e con 10,4 milioni di tonnellate di merci.
Infatti, fin dai tempi dei Romani, Brindisi ha rappresentato l’unico porto verso l’Oriente, il punto di confluenza delle due “Infrastrutture Strategiche” dell’Impero Romano verso l’oriente: la via Appia e la via Traiana. Ricordando san Paolo: “una sola è la speranza alla quale siamo stati chiamati, quella della nostra vocazione“(Ef 4, 4), si vuol sottolineare e sintetizzare la Vocazione bimillenaria del porto di Brindisi e del Salento che rappresenta per noi la speranza di un futuro in cui il porto torni ad essere il fulcro della rinascenza e dello sviluppo dell’intero territorio salentino, senza indebite subordinazioni, e di questo invitiamo il Ministro Delrio a farsene garante”.