Ucina: “Le norme in Italia sono troppo restrittive per i marittimi”

GENOVA – La crisi dei marittimi che trovano sempre maggiore difficoltà a vedere rinnovati i loro certificati di competenza è stata esposta al Ministro dei Trasporti Graziano Delrio da Confindustria Nautica e dal Coordinamento nazionale marittimi “3 Febbraio”, a pochi giorni dalla manifestazione in programma a Roma il 15 novembre prossimo.

L’Italia, spiega una nota di , ha adottato norme di recepimento della Convenzione internazionale che regola il ben più restrittive di quelle di molti altri Paesi europei e questo ha determinato una fuga di lavoratori verso l’estero, in particolare verso la Gran Bretagna.

Ucina e il Coordinamento Nazionale Marittimi “3 Febbraio” hanno ribadito la necessità di rivedere e interpretare le norme nazionali sui titoli professionali a vantaggio dei lavoratori del mare italiani allineando i requisiti richiesti ai criteri applicati da inglesi, francesi, spagnoli, greci, maltesi e croati. Il mancato aggiornamento della normativa internazionale si traduce anche in un grave danno occupazionale che si riflette sull’intera economia del settore: un comandante italiano, infatti, molto spesso si traduce in un equipaggio italiano, nella scelta di un porto base e di un cantiere di manutenzione nazionali.

Ad oggi, tutte risorse che al contrario vanno all’ estero. Il nodo principale è la mancata applicazione in Italia delle norme transitorie previste dalla stessa Convenzione internazionale, da cui discendono gravi conseguenze per i nostri occupati.