ROMA – “Se il Ministro Delrio scegliesse di accettare l’opzione di deroga richiesta da alcune Regioni di rinviare gli accorpamenti dei porti nelle nuove Autorità di sistema portuale, gli scenari concatenati potrebbero essere solo 2” – afferma il Segretario Generale nazionale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, che spiega – “Il primo riguarderebbe il mantenimento delle diseconomie determinate dai localismi, che in questi anni hanno ampiamente dimostrato di non sostenere lo sviluppo del Paese, che, invece, ha bisogno più che mai di integrare i porti con i territori e le altre modalità di trasporto e di realizzare opere che assumono valore in un contesto di esigenza nazionale”.
“Il secondo scenario” – continua Tarlazzi – “sarebbe l’assenza di sviluppo di pezzi importanti della portualità del paese con gravi ripercussioni sull’economia nazionale, per il non finanziamento delle opere, penalità questa prevista per quei porti che decidono di astenersi dal partecipare alla riforma nazionale. Da una parte lasciare impregiudicate situazioni che necessariamente vanno cambiate e dall’altra configurare alibi per non fare i necessari investimenti. Questo non è possibile!”.
“Al netto dell’importante introduzione nei porti dello sportello doganale e di quello amministrativo” – aggiunge Tarlazzi – “verrebbe meno un pilastro fondamentale della riforma. Si era partiti di fatto per cambiar tutto, ma si finirebbe per non cambiare nulla, o quasi” – conclude il Segretario della Uiltrasporti.