Posidonia 2016 spinge la Grecia verso il superamento della cris

– Si è chiusa con un senso di ottimismo la biennale marittima greca 2016. Lo aveva annunciato anche il premier Alexis Tsipras in apertura promettendo uno sviluppo strategico dei porti e più attenzione ai marittimi ellenici che costituiscono la forza portante dello shipping greco nel mondo.

Il primo ministro Tsipras ebbe a sottolineare che la posizione geopolitica strategica della Grecia, insieme con la posizione dei suoi grandi porti, è una combinazione che garantisce stabilità alle prospettive economiche, posizionando il paese come la porta commerciale d'ingresso in Europa per molti prodotti e servizi; gli investimenti in corso per il miglioramento delle infrastrutture esistenti sono essenziali per dare alla Grecia quel vantaggio competitivo sulla strada del recupero economico.

Dopo il crollo dei noli degli ultimi mesi, insieme con l'instabilità politica e finanziaria con la quale tutte le aziende elleniche del settore marittimo hanno dovuto sopportare, finalmente si respira aria di crescita; Posidonia 2016, a detta degli espositori e operatori marittimi, si chiude con numeri positivi circa le nuove offerte e opportunità di business; nuove opportunità per dare quella svolta decisiva al mercato dello shipping.

Negli incontri B2B ogni operatore ha avuto la sua occasione piccola o grande che sia. Il problema focus che ha interessato i forum è stata la grande disponibilità di stiva offerta dalle grandi navi; si è cercato di proporre un giusto equilibrio tra domanda e offerta, riducendo il portafoglio/ordini e dimensioni; ma il timore che si possa ritornare al passato è sempre dietro l'angolo con lo spettro del crollo del mercato come quello del 2008.

Il crollo dei mercati delle materie prime è stato grave e se non si vi saranno altri intoppi, la lieve ripresa osservata in questi ultimi due mesi in alcuni dei mercati, come quello del ferro minerale e olio greggio, fa ben sperare. Sappiamo che il trasporto marittimo è fortemente dipendente dai grandi progetti d'investimento in infrastrutture industriali che fanno aumentare la domanda di materie prime e le lievi riprese di mercato, registrate in questo inizio 2016, sembrano concentrarsi sui livelli di crescita potenziale nel consumo di energia e merci nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo.

Ma tutto questo può rappresentare un ciclo breve come è successo alla Cina agli inizi del 2000. Nel frattempo, occorre guardare ai più favorevoli cambiamenti strutturali che stanno avvenendo all'interno dello shipping. Per poter guidare il prossimo boom nel mercato del trasporto delle merci, occorre più capacità di costruzione navale adatta alle esigenze attuali, mantenendo la flotta più in linea con le richieste reali del mercato che pensare a “futuri virtuali”.