ROMA – Presso la sede di Confitarma, lo scorso venerdì si è tenuto un workshop organizzato dall’Associazione YoungShip Italia, nel corso del quale si è discussa approfonditamente la nuova riforma della legge sui Porti Italiani con un’analisi sullo stato dell’arte ad oggi. Questo è il terzo seminario organizzato da YoungShip Italia, il primo si era tenuto a Roma nel 2014 ed ha avuto come tema le principali caratteristiche della “bandiera italiana” ed i suoi punti di forza, seguito da un seminario inerente le assicurazioni marittime tenutosi a Genova, lo scorso anno.
Ad aprire le danze, Simona Coppola, Presidente dell’Associazione, “ l’obiettivo dei nostri seminari è garantire ai giovani dello shipping l’opportunità di confrontarsi con tecnici del settore su temi di interesse ed attualità in maniera diretta ed immediata favorendo la partecipazione ed il dibattito”.
Ha poi preso la parola Andrea Morandi, Vice Presidente di YoungShip Italia, il quale ha moderato il seminario e introdotto la tematica passando poi la parola ad Ivano Russo, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il quale, dopo aver fatto un punto sullo stato di attuazione del PSNPL ed un’analisi dei provvedimenti varati nell’ ultimo anno, tra cui dragaggi, rilancio degli incentivi per il combinato terrestre e per quello marittimo (Ferrobonus/Marenbonus),risorse previste nel Contratto di Programma RFI per gli interventi di “ultimo miglio” si è espresso sul Decreto delegato di riforma delle AP nei suoi tre principali capitoli: le semplificazioni per l’adozione dei PRG portuali, la realizzazione dello Sportello Unico per i Controlli, la razionalizzazione delle AP e la relativa governance.
Andrea Gentile, Vice-Presidente Assologistica, ha espresso un giudizio positivo sulla riforma dei porti varata dal Governo e un apprezzamento generale per quanto il MIT sta facendo in tema di logistica basti pensare al Ferrobonus, Marebonus, allo sportello unico doganale, ai dragaggi.‘‘Per quanto riguarda il tema della governance, riteniamo che la scelta principale sia quella che siano scelti uomini capaci per guidare le AdSP perché i porti sono la principale porta di ingresso per le merci. L’Italia, per la sua conformazione geografica ha sviluppato proprio sul mare la logistica per il rifornimento delle materie prime (di cui è deficitaria) per l’industria manifatturiera, i porti fanno parte a pieno titolo della filiera produttiva italiana; avere porti efficienti è un vantaggio per l’industria di trasformazione nazionale”.
Giuseppe Lombardi, capo servizio porti ed infrastrutture di Confitarma, ha fatto il punto su alcune criticità sottolineate dal parere del Consiglio di Stato, la disciplina dei Tavoli di partenariato della risorsa mare ed evidenziando l’opportunità che la stessa tenga conto dell’esigenza di garantire ai predetti tavoli una efficace e concreta funzione consultiva nei confronti dei Comitati di Gestione delle nuove Autorità di Sistema Portuale. Ha chiuso i lavori Gian Enzo Duci, vice presidente Federagenti, ‘‘fondamentale è il dialogo tra il pubblico e le associazioni e gli imprenditori che si è sviluppato nella implementazione della riforma dei porti, considero l’esperienza degli operatori necessaria per la realizzazione di leggi virtuose”.