GENOVA – “Lascio un’associazione forte. Sono orgoglioso che sia diventata promotrice della Genoa shipping week, l’evento più rilevante nel panorama marittimo italiano e dopo averla ‘esportata’ a Napoli spero che la prossima edizione si possa aprire in Svizzera. Lascio una nuova sede prestigiosa e tecnologicamente avanzata e una segreteria molto forte”.
Gian Enzo Duci chiude con un bilancio la sua ultima assemblea da presidente di Assagenti, l’associazione agenti marittimi di Genova, che ha guidato per quattro anni. Il momento per la categoria è difficile, “una sorta di terremoto”, come ha sottolineato Augusto Cosulich, ad della Fratelli Cosulich.
“Alleanze e aggregazioni ci condurranno attraverso una fase di assestamento – sottolinea Duci – ma l’elemento positivo è che le compagnie continuano a scegliere Genova come base. Le prospettive nel complesso sono buone”. Ottimista sul futuro il presidente della Regione Giovanni Toti: “Vogliamo mandare un segnale a Roma che siamo in grado di rompere l’isolazionismo e l’obiettivo della macroregione del Nord Ovest va in questo senso”.
Critico, invece, sulla sulla riforma portuale: “Il mio modello di sviluppo non è ipercentralista come quello del governo, ritengo che i porti dovrebbero avere una marcata autonomia, saper gestire le risorse in modo autonomo ed avere meccanismi premiali per le efficienze che riescono ad esprimere”, afferma. Sullo sfondo resta il nodo della proroga delle concessioni ai terminalisti, che vede i porti applicare metodi diversi in attesa del regolamento.
“Genova non ha scelto di non procedere, il porto ha pubblicato le richieste e istruito pratiche complesse che non sono ancora concluse ma in fase di approfondimento”, spiega a margine dell’assemblea il commissario dell’Autorità portuale Giovanni Pettorino, mentre i terminalisti premono per un via libera, pronti a effettuare investimenti, ma preoccupati dalla mancanza di certezze sul futuro, come ha ricordato in apertura dell’assemblea Cosulich.