UNCTAD lancia il nuovo Maritime Country Profile

GINEVRA – I giorni scorsi, l’UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development) è stata impegnata nella elaborazione di una nuova serie di indicatori per la formazione dei profili di un paese marittimo. E’ stato sottolineato che il profilo di un paese marittimo fornisce una istantanea di base in relazione alla situazione del proprio processo del e del commercio internazionale, agevolando le interrelazioni economiche ed i relativi confronti fra paesi convenienti.

Per la maggior parte del secolo scorso, la storia dello ha riguardato le “nazioni marittime” con la loro flotta, costruita dai propri cantieri, per conto di propri armatori con bandiera nazionale e gestita da equipaggi di quella nazione. Oggi non è più così. Diversi paesi sono impegnati con azioni partecipate in diverse imprese marittime, dislocate in ogni parte del mondo, creando una certa difficoltà nei responsabili politici ad individuare gli interessi nei settori marittimi dove i loro paesi partecipano attualmente o che potrebbero partecipare in futuro.

Ed allora, l’UNCTAD, in questo ultimo mese di marzo, per aiutare i responsabili politici ad una conoscenza mirata delle azioni e delle tendenze del mercato del proprio paese nei settori marittimi al fine di promuovere azioni di sviluppo, ha lanciato una nuova serie dei profili di un paese marittimo. Il Maritime Country Profile sarà continuamente aggiornato quando si verificheranno cambiamenti nei dati.

Ogni profilo dei paesi marittimi è composto da sei sezioni. Nella prima sezione, denominata di base, vengono forniti i dati fondamentali dell’economia, del commercio e del settore marittimo del paese considerato; la seconda, detta Market shares, considerata importante,  vengono date singolarmente le quote di mercato nei settori marittimi del  paese (immatricolazione delle navi, le proprietà e gli armatori, la costruzione, demolizione, traffico portuale di container), la popolazione, il prodotto interno lordo, lo sviluppo costiero, tipologie di merci e commercio; nella terza sezione, denominata  “merchandize trade”, viene riportata la quotazione delle materie prime (con tutte le modalità di trasporto), l’attuale bilancia commerciale e i principali partner commerciali; poi, nella quarta, si evidenziano gli scambi e i servizi di trasporto con la relativa bilancia commerciale; nella quinta, la flotta nazionale che caratterizza il paese e le relative tendenze, la composizione e la tipologia di navi; ed infine, nella sesta sezione, vengono riportate  le liner shipping che caratterizzano il trasporto marittimo, l’indice di connettività nella rete marittima globale e la lista dei paesi con la più alta connettività bilaterale.

Per quanto riguarda l’Italia, si nota che l’indice medio di connettività fra paesi è intorno allo 0.6 (max 1) e sta a rappresentare una buona rete di liner shipping, in particolare con la Spagna e far-east; un flotta che ha perso il 2,9% rispetto al 2014, con una tipologia di navi variegata dalle  petroliere e chimichiere, container  e navi ro-ro. E’ una buona istantanea da cui partire se un paese vuole essere “marittimo” e cercare il proprio sviluppo attraverso il trasporto marittimo.

 

Abele Carruezzo