PORTO TORRES – Undici metri cubi di spazzatura raccolti. Un elenco di rifiuti che comprende fusti di olio lubrificante, imballaggi contenenti sostanze pericolose, reti da pesca, ma, anche, apparecchiature fuori uso, rifiuti ingombranti e non differenziati derivanti da attività tutt’altro che legate alla pesca e al mare in generale.
È il risultato dell’intervento di pulizia straordinaria, l’ennesimo in appena un anno, commissionato dall’Autorità Portuale, per un importo pari a 4.200 euro, per ripulire le aree portuali dello scalo di Porto Torres indebitamente individuate come centri per lo scarico di rifiuti. Questa mattina, gli operai della Ambiente e Risorse, società di Ploaghe selezionata dall’Ente seguendo le procedure previste dalle normative sugli appalti, hanno avviato la raccolta del materiale abbandonato nelle scorse settimane.
Operazione che durerà per tutta la giornata e che vede coinvolti anche gli uomini della Capitaneria di Porto, già impegnati in un’attenta azione di controllo, prevenzione e sensibilizzazione. “Con la pulizia odierna – spiega Pietro Preziosi, Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale del Nord Sardegna – chiudiamo, spero definitivamente, un capitolo poco felice per il decoro dello scalo di Porto Torres e, soprattutto, per l’immagine che questo restituisce ai numerosi passeggeri in imbarco e sbarco, oltreché ai cittadini tutti.
Il quantitativo di spazzatura raccolta, come si evince dai dati fornitici dalla società che cura la bonifica, è sicuramente notevole e, soprattutto, comprende diversi metri cubi di rifiuti ingombranti urbani, segno evidente che anche numerosi cittadini hanno scambiato il porto per un centro di conferimento”. Così come nel caso degli altri porti e delle altre aree demaniali di competenza, l’Autorità Portuale, con la proficua collaborazione della Capitaneria di Porto, promettono massimo controllo.
“Autorità Marittima e Portuale collaboreranno insieme per arginare questo fenomeno – conclude Preziosi – sia con la prevenzione che con la repressione di quegli atti volti a deturpare l’immagine della portualità del Nord Sardegna. Il mio auspicio è che questo sia l’ultimo intervento straordinario di bonifica, che prevalga maggiore sensibilità e che gli stessi cittadini e pescatori che vivono dei frutti del mare, proprio a difesa dell’interesse collettivo, si impegnino a segnalare alle autorità competenti eventuali azioni delinquenziali come, appunto, l’abbandono di rifiuti, anche pericolosi, in aree pubbliche”.