Delrio a Lampedusa presenta i dati delle attività di ricerca e soccorso del 2015

LAMPEDUSA – Il , Graziano , accompagnato dal Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone, e dal Sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, ha incontrato la stampa a bordo di Nave Diciotti CP941 nelle acque antistanti il porto di Lampedusa per presentare i dati relativi alle attività di ricerca e soccorso svolte nel 2015 nel canale di Sicilia e coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma.

“Nel 2015 abbiamo soccorso quasi 150 mila migranti. – ha dichiarato il Ministro Delrio nel corso dell’evento – Gli uomini e le donne della Guardia costiera, e tutte le forze che hanno collaborato, hanno tenuto alta la cultura del rispetto per le persone. Grazie a nome del Governo e del popolo italiano. Abbiamo sempre fatto il possibile per salvare tutti le persone che attraversano il Canale di Sicilia, purtroppo non è stato sempre possibile.

Contemporaneamente – ha proseguito il Ministro – la nostra attenzione si è sempre più concentrata sui mercanti di morte nei cui confronti rafforzeremo l’azione repressiva”.”Grazie per la preziosa presenza alla comunità di Lampedusa e al sindaco Giusi Nicolini”, ha concluso.

Il fenomeno migratorio via mare interessante il Mediterraneo evidenzia, malgrado il decremento dei migranti siriani, un aumento complessivo, dovuto al flusso turco (+1.817%9 e al flusso marocchino >(+85%), con migranti provenienti da Eritrea, Somalia e Nigeria.Secondo i dati Frontex l’Italia è il principale Paese a dover fronteggiare la migrazione proveniente da tali regioni. Sono 150.714 i migranti soccorsi ed assistiti sotto il coordinamento della Guardia Costiera italiana nel 2015.

Per quanto concerne i dispositivi di controllo e contrasto UE è possibile affermare che le operazioni presenti davanti alle coste spagnole e greche fronteggiano un fenomeno a carattere spiccatamente costiero, mentre l’Operazione Frontex-Triton è l’unica missione che si trova a fronteggiare un fenomeno attivo in alto mare, con gli evidenti aggravi in termini di complessità gestionale dei mezzi. La conferma viene dalla percentuale di eventi SAR (Search And Rescue, ricerca e soccorso), che in questo caso rasenta il 100% del totale degli interventi.

L’Italia ha un’area Sar di circa 500mila km quadrati, ma di fatto si trova ad operare su un’area di 1 milione e 130mila km quadrati.