ROMA – Secondo una nota congiunta a firma Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti ,la scorsa notte è stato rinnovato il contratto nazionale dei lavoratori portuali, valido per il triennio 2015-2018. Le confederazioni sindacali firmatarie dell’accordo con Assoporti, Assiterminal, Fise Uniport e Assologistica, sottolineano come “sia positivo il giudizio su tutti i punti raggiunti, sia economici che normativi”.
Il rinnovo del contratto nazionale avviene, infatti, in una fase altamente delicata per il nostro Paese, sia alle prese con le incalzanti sfide del mercato economico che con la profonda trasformazione normativa del settore portuale: “nonostante le premesse- dichiarano le rappresentanze sindacali- con il rinnovo che avrà decorrenza dal 1 gennaio 2015 sino al 31 dicembre 2018, è stata valorizzata la scelta sindacale di costruire un percorso che puntasse a rinnovare il contratto in anticipo rispetto alla sua naturale scadenza e senza un’ora di sciopero”.
Il provvedimento riguarda oltre 20mila lavoratori tra dipendenti di imprese ex artt.16-17-18 e di Autorità Portuali e porterà-come riferiscono le tre organizzazioni sindacali di categoria- “ad un aumento di 80 euro nel triennio, composto da 70 euro sul minimo tabellare suddiviso in 3 tranche (20 euro a dicembre 2016, 25 euro a luglio 2017 e 25 euro a luglio 2018) e 10 euro sotto forma di Edr (elemento distintivo retributivo) a settembre 2018. Inoltre da gennaio 2016 l’importo di 20 euro oggi erogato sotto forma di Edr verrà inglobato nel minimo tabellare. È previsto un ulteriore aumento di 21 euro annui destinati al welfare aziendale e finalizzati all’estensione delle prestazioni previste dalla polizza sanitaria integrativa”.
Ai lavoratori portuali interessati verrà applicato un unico contratto di lavoro a contrasto di tentativi di dumping contrattuale: rispetto al Jobs Act, il nuovo contratto vanta una serie di migliorie quali ad esempio il riconoscimento per le organizzazioni sindacali di un ruolo attivo in sede di demansionamento, contratto di somministrazione, apprendistato, contratto a termine e lavoro a tempo parziale. “Sono previsti – evidenziano le tre organizzazioni sindacali di categoria – anche rimandi alla contrattazione di secondo livello in tema di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, di welfare contrattuale e, rispetto al tema dei lavori usuranti, un avviso comune da presentare alle istituzioni e da sottoscrivere, a seguito all’approfondimento tecnico realizzato dall’Ente bilaterale, entro il 30 giugno 2016”.
I successivi passaggi saranno, rispettivamente, a febbraio e marzo 2016: nel primo caso si procederà alla consultazione con le assemblee per sciogliere l’ipotesi di accordo sottoscritta mentre nel secondo si dovrà dare attuazione all’accordo interconfederale per la elezione delle Rsu.
Stefano Carbonara