SAN SEBASTIAN – Riparte il 15 dicembre la Talisker Whisky Atlantic Challenge la gara di canottaggio più dura al mondo. 3.000 miglia nautiche da La Gomera nelle Canarie fino a raggiungere Antigua, remando per circa sei settimane (anche se in alcuni casi possono volerci fino a 100 giorni per completare la traversata) con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati a enti di beneficenza meritevoli in tutto il mondo.
Una gara famosa per le sue condizioni insidiose ed estreme: i concorrenti, che possono gareggiare in squadre o in solitaria, bruciano fino a 8.000 calorie al giorno e perdono circa il 20% del proprio peso corporeo sfidando onde alte fino a 12 metri, affrontando tempeste tropicali, in assenza di sonno, caldo soffocante e forte stress psicologico dovuto alla permanenza in un ambiente così pericoloso e imprevedibile come l’oceano.
L’impresa, che si ripete ogni due anni, tocca per la prima volta in assoluto anche il nostro paese. Tra i partecipanti infatti è pronto a sfidare l’Atlantico anche l’italiano Matteo Perucchini, varesino trapiantato in Inghilterra che affronterà la traversata completamente in solitaria. Classe 1981, Matteo è legato fin dall’infanzia al mondo della nautica discendendo da una famiglia che fin dal 1912 gestisce un cantiere nautico a Reno di Leggiuno sul Lago Maggiore.
Ed è proprio sul lago che Matteo inizia fin da bambino a remare, vincendo poi durante il periodo universitario, 3 titoli Italiani a sedile fisso – due nel singolo ed uno nel due di coppia. Un atleta esperto dunque con più di 20 anni di esperienza nel campo del canottaggio, sia in Italia che nel Regno Unito. Ha studiato genetica e biotecnologia presso le Università di Cardiff e Edimburgo e la commercializzazione della ricerca scientifica presso l’Università di Cambridge. Dopo gli studi ha lavorato come consulente gestionale per l’industria farmaceutica.
Tra sedute di crossfit e boxe Matteo si allena con un preparatore atletico e nutrizionista dell’Università di Exeter che prepara sportivi ed esploratori di tutto il mondo. “Sono ormai più di 10 anni che sogno questa avventura; mi auguro che la traversata cui mi accingo a partecipare contribuirà a motivare altre persone ad uscire dalla loro zona di comfort ed a seguire i loro sogni” – afferma Matteo che non a caso ha battezzato proprio col nome di ‘Sogno Atlantico’ la sua imbarcazione.
L’impresa, che tiene col fiato sospeso appassionati e non di canottaggio affascinati dall’atavica lotta tra l’uomo e gli elementi della natura, ha visto negli anni la partecipazione dei più svariati equipaggi da tutto il mondo tra cui quest’anno reduci di guerra, studenti universitari, e addirittura un team composto da 4 mamme.
Frankie Drury, Talisker Brand Manager, commenta: “Siamo lieti che così tanti atleti provenienti da tutto il mondo si siano iscritte alla gara e auguro loro il meglio. Per noi la Talisker Whisky Atlantic Challenge si presenta come l’occasione ideale per promuovere una grande impresa che allo stesso tempo sostiene e aiuta molti enti di beneficenza meritevoli. Talisker nasce sul mare nell’isola di Skye in Scozia, un ambiente aspro, a volte ostile, che rispecchia perfettamente le condizioni che i vogatori dovranno affrontare” .