BRUXELLES – La legislazione comunitaria sulla sicurezza delle navi passeggeri è sempre sotto controllo da parte della Commissione UE. La Commissione, ha consegnato i risultati di una verifica di idoneità effettuata sulla legislazione comunitaria inerente la sicurezza delle navi passeggeri.
Nella relazione, la Commissione, pur evidenziando l’efficacia delle norme in questione e l’efficienza dei metodi di controllo la sicurezza delle navi passeggeri, richiama l’attenzione per un adeguamento migliorativo delle stesse e con una maggiore semplificazione dovuto all’evoluzione costruttiva di tali navi. Il rapporto è il risultato di diversi anni di consultazioni e valutazioni, messe in atto dal progetto comunitario REFIT (Regulatory European Fitness e Performance Programme).
REFIT è il programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione della Commissione europea; adottare misure per rendere la legislazione dell’UE più semplice e ridurre i costi della regolamentazione, contribuendo in tal modo a creare un contesto normativo chiaro, stabile e prevedibile per sostenere la crescita e l’occupazione. Le parole chiave sono: snellire, semplificare e rendere meno costosa la legislazione dell’UE. Il Commissario per i trasporti, Violeta Bulc, ha sottolineato che “ridurre la burocrazia e garantire la sicurezza dei cittadini europei, entrambi questi problemi, sono al centro della politica dei trasporti della Commissione”.
La Commissione prevede di proporre per l’UE un quadro normativo semplificato sulla sicurezza delle navi passeggeri. Lo scopo è quello di rimuovere requisiti superati, ambigui o sproporzionati, e per migliorare ulteriormente l’efficacia delle operazioni di ricerca e soccorso; la Commissione prevede di intensificare gli sforzi per migliorare gli standard a livello dell’International Maritime Organization, in particolare le norme in materia di stabilità delle navi passeggeri in situazioni di scafo danneggiato.
Le navi passeggeri svolgono un ruolo importante per la mobilità dei cittadini dell’Unione europea. In media, si stima che più di 400 milioni di passeggeri passano per i porti dell’UE ogni anno e 120 milioni di loro sono trasportati tra porti all’interno dello stesso Stato membro. La legislazione UE sulla sicurezza delle navi passeggeri è stata adottata nel corso del tempo e, soprattutto, in risposta a sinistri marittimi come l’affondamento della Herald of Free Enterprise nel 1987 e la l’Estonia nel 1994, con 193 e 852 morti rispettivamente.
Negli ultimi quattro anni, dei 408 incidenti registrati per navi che viaggiano tra porti dello stesso Stato membro, si è registrata la perdita di un solo passeggero, a dimostrazione dell’efficienza delle norme sulla sicurezza delle navi passeggeri; va osservato in proposito che gli incidenti che coinvolgono il traghetto Norman Atlantic (dicembre 2014) e la nave da crociera Costa Concordia (gennaio 2012) non rientrano nel rapporto, in quanto navi che rispondono a requisiti internazionali.
Infine, la Commissione europea prevede di intensificare l’applicazione dei requisiti esistenti e invita le amministrazioni nazionali a partecipare a questi sforzi; l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima, EMSA, è pronta a monitorare l’attuazione di tali requisiti.