BRUXELLES – Che il settore dei “droni”, unitamente alla sua intera filiera, dalla costruzione, assemblaggio, distribuzione, vendita, conduzione e utenza, stesse andando a gonfie vele era risaputo.
Ma per incrementare lo sviluppo del settore dei droni erano necessarie delle nuove regole, senza scoraggiare gli investimenti a causa di una legislazione troppo severa. Per questo la Commissione UE ai Trasporti, la scorsa settimana, si è interessata al caso approvando una relazione tecnica che ha approfondito le relazioni connesse ai droni, dalla crescita dell’industria di tali aeromobili a pilotaggio remoto, all’importanza di una formazione specifica e delle questioni legate alla privacy.
Infatti, i droni sono utilizzati in molti settori civili, quali l’ambiente, agricoltura e pesca, disastri e catastrofi, controllo delle frontiere, fotografia. I droni (in inglese significa fuco, maschio dell’ape domestica) rappresentano il 10% del mercato dell’aviazione con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno. “Da un punto di vista commerciale, gli ultimi 15 anni rivelano un settore in grande crescita.
I droni ad utilizzo civile sono utilizzati per controllare i campi, sorvegliare i disastri umanitari, gli incendi boschivi, le linee ferroviarie o ancora nell’industria cinematografica” ha spiegato la relatrice inglese Jacqueline Foster. “Vogliamo che ci siano scuole di volo appropriate”, ha aggiunto e per quanto riguarda la questione della privacy la relatrice ha ricordato che le legislazioni nazionali e comunitarie sono già presenti.
E per garantire l’uso sicuro dei droni la Commissione, con la relazione approvata, intende fornire un quadro di regole chiaro senza troppe prescrizioni. Per i deputati UE, i droni devono poter rilevare gli aeromobili che transitano nello stesso spazio aereo, evitando qualsiasi rischio per la sicurezza degli aeromobili con equipaggio.
Le aree densamente popolate o le no-fly zone, come gli aeroporti, le centrali elettriche, gli impianti nucleari e le altre infrastrutture sensibili, dovrebbero anche far parte della legislazione. Il voto finale della risoluzione è previsto nella prossima seduta plenaria.
Abele Carruezzo