IL PUNTO SULLA MINI TRANSAT

TENERIFE – Ancora 265 miglia davanti alla prua tonda del prototipo Flexirub 865 di Davy Beaudart, un giorno e mezzo di navigazione per il leader che ha consolidato il proprio vantaggio sui primi inseguitori dopo la sesta notte di navigazione: Frédéric Denis (Nautipark 800) è a 44 miglia, Axel Tréhin (Aleph Racing 716) a 51, Ludovic Méchin (Microvitae 667) a 56. Tenerife si prepara ad accogliere i primi concorrenti questo week end, dopo le ultime battute di una prima tappa selettiva e spietata per i nostri.

Sotto armo di fortuna, il Mini di Andrea Pendibene ha riaggiunto La Coruna ieri notte. Sorpreso da un violento groppo con venti di 40 nodi, lo skipper del Pogo 3 Pegaso-Italian Navy aveva disalberato a Nord di Finisterre lo scorso 22 settembre. Secondo Saily.it, la potrebbe mandare un albero nuovo per permettere al navigatore di partecipare alla seconda tappa. Tra ritiri per problemi di salute, tre disalberamenti e soste tecniche, 12 skipper hanno dovuto fermarsi in qualche porto della Spagna e del Portogallo.

Anche Federico Cuciuc (Zero&T) ha dovuto fermarsi a Sada per risolvere problemi di energia. Il tracking indica che lo skipper romano ha mollato gli ormeggi ieri mattina dopo una sosta di due giorni nel porto spagnolo. Federico Cuciuc doppierà Finisterre in giornata mentre le prime barche di serie continuano a giocare con il top ten dei prototipi, 500 miglia più a Sud, tra le coste dell’Africa e Madeira.

A differenza di Beaudart tra i prototipi, la leadership Ian Lipinski con il suo Ofcet Entreprise(s) Innovante(s), tra le barche di serie è più recente, non è riuscito a staccare del tutto gli avversari diretti anche se ha guadagnato nel bordeggio al largo delle coste portoghesi. L’Argo Terreal di Tanguy Le Turquais è a 22 miglia questa mattina, il Pogo 3 Faufiffon Henaff di Charly Fernbach a 40, Julien Pulvé con Novintiss (un altro Ofcet) ha 47 miglia di ritardo, il Nacira Nescens di Patrick Girod è a più di 50 miglia.

In avvicinamento alle Canarie il gruppo di testa potrebbe rallentare, sarebbe una buona notizia per i nostri. Andrea Fornaro (Sideral) ha già recuperato parte delle miglia perse durante la prima notte e il secondo giorno, nella bonaccia: è passato sotto la barra delle 100 miglia rispetto al leader, occupa il 17mo posto. Roland Ventura (Fondation Planiol) è 22mo a 116 miglia.

Lo stesso vale tra i prototipi: Michele Zambelli (Illumia 788) e Alberto Bona (Onlinesim 756) hanno pagato carissimo il pedaggio a Capo Finisterre quando il fronte ha aperto la porta al gruppo di Beaudart che aveva investito a Ovest, chiudendo la stessa porta con doppio catenaccio al gruppetto guidato dai nostri che aveva privilegiato la rotta diretta. Michi e Albi ”rollati” da una decina di concorrenti passati sopravento, più di 150 miglia bruciati in 24 ore. Caro dazio.

E’ questo deficit che stanno ancora cercando di colmare Michele e Alberto. Tengono il ritmo perché sanno che in palio c’è il tempo al traguardo, bisogna limitare i danni per continuare a sognare durante la seconda tappa. Zambelli è 13mo con 129 miglia di ritardo sul leader, Bona 15mo a 171 miglia. Ora si tratta di  “respirare” come è scritto nel pozzetto di Online. Respirare, non pensare più a questa scelta strategica e alle sue conseguenze, continuare così fino al traguardo, senza mollare un centimetro.
Christophe Julliand