TARANTO – L’azione di scouting lanciata nel giugno scorso dal Governo e Autorità portuale di Taranto per verificare nuovi operatori disponibili a subentrare al Terminal Container Taranto forse produrrà dei risultati positivi per i 540 lavoratori. Si fa sempre più affidabile la richiesta di MSC container a rilevare il terminal container di Taranto.
Il Commissario dell’AP ionica, Sergio Prete, ha di fronte due problemi che hanno bisogno di soluzione immediata: da un lato rimettere sul mercato il terminal facendo riprendere il traffico container sui livelli degli ultimi anni; e dall’altro il problema dei lavoratori del terminal che, finita la cassa integrazione, come collocarli – in mobilità interna o esterna? La mobilità esterna prelude all’uscita dei lavoratori dalla vertenza “Taranto” e quindi l’operatore subentrante potrebbe avere molte difficoltà a riassumerli.
Quindi occorrerà non parlare di “mobilità”? Sindacati, Authority e Comune di Taranto sono impegnati a Palazzo Chigi, unitamente ai Sottosegretari Claudio De Vincenti per la Presidenza del Consiglio e Teresa Bellanova per il Ministero del Lavoro. Stando all’ultima riunione presso il ministero del 3 settembre scorso, non si parla più di mobilità per i 540 lavoratori del Tct e niente rinnovo di cassa integrazione per cessata attività.
Intanto la Msc container sarebbe disponibile ad un piano strategico anche con la Fs Logistica; rimane tutto da verificare e passare il più presto possibile da interessi manifestati ad una progettualità che possa portare attività portuale a Taranto, secondo il piano nazionale della logistica, e soprattutto risolvere il problema dei lavoratori.
Un piano industriale che possa vedere Taranto sempre come un hub container, come giustamente ha affermato il Commissario della AP Sergio Prete; ma che sia compatibile con il piano delle infrastrutture portuali per legare la funzionalità del terminal alla piattaforma logistica e quindi adeguamento della banchina e dragaggio dei fondali; senza tralasciare i problemi di titolarità della concessione del terminal e servizi per i subentranti.
Intanto domani un’altra riunione con il sottosegretario Teresa Bellanova nella speranza che i liquidatori di Tct e il Commissario dell’Autorità portuale portino al tavolo l’accordo di chiusura definitiva con la società terminalista di abbandonare Taranto.