RIVA DEL GARDA – La Centomiglia del Garda non necessita certo di presentazioni.Regata su acque interne più lunga d’Europa, detiene il primato italiano di longevità, essendo ormai giunta alla sua 65^ edizione. Competizione che ha coinvolto, nel corso della sua storia, diversi grandi nomi del panorama velico italiano e non.
Roberto Benamati, Nico Celon, Gio e Daniele Cassinari, Giorgio Falck, Dede de Luca, Giorgio Zuccoli, Luca Valerio, Beppe Croce, Robert Scheidt, i fratelli Fehlmann, Randy Smyth… questi sono solo alcuni dei pluripremiati campioni che hanno solcato le acque del lago, in occasione della più impegnativa tra le classiche lunghe del Garda.
La Cento, organizzata dal Circolo Vela Gargnano, fin dalla prima edizione del 1951, è diventata, nel corso degli anni, il fiore all’occhiello del panorama velico gardesano, un’occasione per le imbarcazioni a vela di ogni sorta di testare le proprie prestazioni sul lungo raggio, in un campo di regata che richiede elevata competenza e precise abilità tecniche, palcoscenico ideale per progettisti e costruttori, ansiosi di sperimentare.E’ infatti attorno alla filosofia della Centomiglia che nasce, a metà degli anni ’70, la Classe Libera: una classe open, dall’ampia superficie velica, notevoli prestazioni e articolata conduzione.
I Libera spopolano, sono praticamente inarrestabili. Non a caso, il record di Zuccoli, che, vent’anni fa, sul suo Dimore del Garda, tagliò il traguardo della Cento in 6 ore e 5 minuti, resta a oggi imbattuto.Bisogna ammetterlo: in condizioni di vento ottimali, i libera vincono, a mani basse.In condizioni di vento ottimali.
Corre l’anno 1996, una mattina di inizio settembre: tutto è pronto per l’annuale appuntamento con l’ultima e più attesa delle tre lunghe gardesane.Le trecento barche iscritte – di cui ben sessantasei Asso 99 – tentano di raggiungere la linea di partenza, ma vengono ostacolate dalla variabile madre dello sport della vela: il vento. Fortissimo, arriva a sfiorare i 45 nodi, causando non pochi problemi ai regatanti, che indaffarati tentano di tenere a galla le imbarcazioni senza arrecare danni a vele e alberi.
Un denso vapore acqueo, sollevato dalle violente raffiche, ricopre la superficie del lago.A risentire in maniera particolare del disagio sono proprio i Libera, barche che issano vele enormi su carene in proporzione ridotte e, pertanto, di conduzione estremamente delicata.
Tanti battono in ritirata, altri giungono al via con un ritardo impressionante e, nel frattempo, gli Asso 99 spiccano il volo.Luciano Lievi, per l’occasione, ricopre il ruolo di tattico sul suo Spitz-Tecnocplast.Costruttore di Bogliaco, eredita la licenza da Santarelli nell’88, anno in cui assume il controllo della produzione degli Asso. Vince la Centomiglia per la prima volta nel 1970 sull’Ander Champagne, a soli vent’anni.
Daniele Larcher è al timone, Sergio Gabana a prua, Angelo Campetti, Alberto Rossi e Stefano Tonoli al trapezio. Lievi racconta: “Alla partenza, l’unico obbiettivo prefissato era quello di non danneggiare la barca. Ci siamo ripromessi di non pensare alla regata, ma di fare il possibile per arrivare al traguardo tutti interi.”
Così, con cautela e pazienza, si prosegue fino all’altezza di Malcesine, testando la resistenza di equipaggio e imbarcazione e studiando l’andamento del vento. Vento che, nel tratto tra Malcesine e Torbole, comincia finalmente a calare.Spitz-Tecnoplast a questo punto è quarto. L’equipaggio, forte dell’enorme vantaggio sui Libera e carico d’adrenalina ed entusiasmo, ritiene che sia giunto il momento di fare sul serio ed entrare nel vivo della competizione.
Al giro di boa di Torbole, che segna l’inizio della ridiscesa verso il basso lago, da quarti passano in terza posizione.Il vento, ora in poppa, è chiaramente ancora molto sostenuto e la barca in testa, governata dai fratelli Cassinari, scuffia nei pressi di Bogliaco. Un colpo di fortuna per Larcher e compagni, ai quali resta ormai un solo rivale nella corsa verso il traguardo.Davanti un altro Asso, Sail Storm, di Angelo Tonoli, con Gianni Boventi al timone.
Sicuramente una soddisfazione per la Classe: due Asso che competono lì dove le barche più sofisticate mai progettate non sono riuscite ad arrivare (se non parecchie ore più tardi).Lievi ha un ricordo preciso del tratto tra Bogliaco e Desenzano: “L’abbiamo percorso in 58 minuti. Meno che in macchina. Eravamo velocissimi…” racconta sorridendo, emozionato e fiero.
All’ultima boa, quella di Desenzano, si presenta l’occasione per il sorpasso decisivo, che avviene.Spitz gira per primo, dando il via al tratto di bolina.Boventi è ormai alle spalle, ma non demorde e decide di tentare il recupero.
“Abbiamo visto il nostro avversario allontanarsi, in direzione della sponda veronese. Era una manovra incomprensibile, che pensavamo non avrebbe sortito alcun esito positivo. Eravamo in testa, ormai in dirittura d’arrivo, già convinti di avere la vittoria in pugno. Una leggerezza che poteva costarci molto cara.” L’equipaggio di Lievi si accorge che Sail Storm, trovata la giusta spinta, sta riguadagnando velocità e si avvicina sempre più, determinato a raggiungerli. Le barche si trovano a 5 metri di distanza e ha inizio un lungo e combattuto testa a testa.
Spitz sottovento, Sail Storm sopravento, Larcher fa più del possibile per costringere l’altro Asso a orzare… e ci riesce. Boventi è costretto a virare, lasciando via libera a Spitz-Tecnoplast, che si allontana solo e solo taglia per primo il traguardo di una delle più avvincenti e, allo stesso tempo, controverse edizioni della storica Centomiglia del Garda.
Numerose le proteste: troppe barche costrette a ritirarsi; alcune, tentando la partenza, hanno riportato gravi danni. Secondo molti la Cento, quella mattina, avrebbe dovuto essere annullata.Ma gli Asso 99 hanno corso, fino in fondo, fino alla linea di traguardo, dimostrando non solo l’adattabilità, ma anche lo spirito combattivo di una barca che conosce bene il suo lago.
Oggi, la Classe Asso 99, trionfante nella recente edizione della Trans Benaco Cruise e fresca di Gorla, si prepara ad affrontare anche questa 65^ Centomiglia.Sabato, 5 settembre, alle 8:30, la linea di partenza di Bogliaco sarà affollata, ancora una volta, da centinaia di imbarcazioni monoscafo, tra cui dodici Asso.
Dalla Germania, Dutys Pride, dell’armatore Ralf Mayr, timonato dall’oriundo tedesco Niko Bitter, che ha scelto il Garda come luogo dove vivere e praticare la sua passione.Tedesca è anche la regale imbarcazione del Principe Luitpold di Baviera, armatore e timoniere di Koenig Ludwig.
Gardesana DOC è la barca della famiglia Ferrari-Trimeloni, Michelass, invelata Garda Sail e timonata da Francesca Ferrari.Timone in rosa anche per Pigreco-Aron, l’Asso del Circolo Vela Gargnano, condotto dalla giovanissima Martina Capuccini, sorella di Fabiano, che l’anno scorso, sempre su Pigreco, vinse il doppio titolo: nazionale ed europeo. Dalle acque del lago Maggiore arriva, invece, Cassiodoro, la barca dell’armatore Matteo Ponti, condotta dallo skipper Fabrizio Eusebio, volto noto nella Classe.
Iscritto anche il veronese Andrea Farina, che sarà a bordo del suo Sconquasso AC&E insieme a un timoniere d’eccellenza: il Doge del Garda, Albino Fravezzi.Il salodiano Luciano Corradi, costruttore allievo del maestro Santarelli, timonerà Gradasso, della famiglia Bovolato.
Elena Reboldi schiera Raffaele Bonatti per il suo Confusione.Lo zio ke Asso, di Massimo Tosi, sarà condotto per l’occasione dallo skipper Federico Quecchia.Sulla linea anche Caminala-Vetrocar, armato da Federico Avesani e timonato da Ivano Brighenti. Immancabile la presenza della famiglia Cavallini su Idefix, timonato, come sempre, da Marco Cavallini.
E, infine, non poteva mancare Assterisco, L’Asso di Piergiorgio Zamboni, che ancora una volta schiera al timone il pluripremiato Pierluigi Omboni.Ultima delle tre classiche gardesane, la Centomiglia precederà il Campionato Nazionale Open Asso 99, che si disputerà a Brenzone, dal 10 al 13 settembre.