GENOVA – Confindustria interviene sul dibattito riguardante la proroga delle concessioni demaniali dei terminalisti affermando tra l’altro che “sono evidenti gli eventuali effetti distorsivi della concorrenza che si verrebbero a creare nell’ipotesi in cui le Autorità Portuali italiane adottassero diverse interpretazioni della vigente normativa”.
“Interpretazioni restrittive – dice in una nota la sezione terminal operator di Confindustria – potrebbero comportare per quelle imprese alle quali non fosse riconosciuta un’adeguata proroga rispetto al piano d’impresa presentato, un evidente danno economico con gravi ed inevitabili ripercussioni occupazionali non solo sull’impresa stessa ma anche sul tessuto economico che gravita intorno alla medesima”.
I concessionari demaniali, terminalisti compresi, a fronte di ingenti investimenti preventivati, “devono poter contare sull’ assegnazione e quindi sulla proroga delle concessioni che possano garantire loro crescita economica ed occupazionale – dicono le società -.
Premesso che alcuni terminalisti genovesi, facenti parte di importanti gruppi industriali, hanno presentato o stanno presentando istanze di proroga delle concessioni, giova ricordare che in altri porti italiani sono state di recente rilasciate proroghe o rinnovi, anche superiori a cinquanta anni, nel pieno rispetto della legge a fronte della presentazione dei piani d’impresa da parte dei soggetti istanti”.
“Fermo restando il rispetto dei principi comunitari di trasparenza e pubblicità delle istanze di proroga presentate dai concessionari,Confindustria Genova, Sezione Terminal Operators, ritiene che le Autorità Portuali dispongano di tutti i poteri necessari per procedere nel senso sopra indicato come del resto confermato da recenti decisioni della Commissione Europea relativamente alle proroghe riconosciute ad alcuni terminalisti italiani (vd. porto di Trieste)” dicono ancora i terminalisti.